GOT 8, pagellone della quarta puntata

Avete visto la quarta puntata dell’ottava stagione di GOT? Noi, si! Eccovi il nostro pagellone dell’ultimo episodio de Il Trono di spade

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Quarto appuntamento con il Pagellone dedicato a Got. Avete visto la quarta puntata?

GoT 8, il pagellone della quarta puntata:

  • Sansa Stark 6,5

L’ex uccelletto allevato dai mostri – nel pantheon d’infanzia le mancano solo lo zio Michele e la Franzoni – ora è una bambola di seta, una volpe, un serpente. Certamente, così sexy, cupa e luciferina, oltre ai suoi due padri spirituali Cersei Lannister e Ditocorto, somiglia pure alla monaca di Monza. Ecco la lady di Grande Inverno muovere finalmente il grande passo nel gioco del Trono. Infrangendo il giuramento che aveva fatto a Jon, rivelando il suo piccolo segreto a Tyrion, Sansa innesca l’effetto domino che potrebbe incendiare i sogni di gloria dell’odiata Deny e magari portare al trono l’hater della politica Jon\Aegon. Sui social e pure nelle nostre chat la critica si sta dividendo, tirandosi capelli e borsette, tra chi vede Sansa come una statista, la vera protettrice del Nord indipendentista e l’argine riformista alla follia di Daenerys, e chi invece la sta accusando di ambizioni smodate e di alto tradimento, praticamente “un’infame” stile Patrizia in Gomorra. Buone le due risposte al Mastino “Ho ucciso Ramsey con i mastini” e “Senza Ditocorto e Ramsey sarei ancora un uccelletto”. Al Clegane buono tiene pure la mano, creando bollori e false aspettative naif erotiche tra i fan. Incerti se collocarla a destra o a sinistra, consiglieremmo alle Maria Elena Boschi e le Mara Carfagna di prendere appunti dalla giovane Stark sul leaderismo femminile in politica. Altro che “ladylike”.

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  • Euron Greyjoy 7

Più ectoplasmatici di Matteo Messina Denaro, Diabolik, il promesso sposo di Pamela Prati e perfino Arya Stark, lo zio Scar di Westeros e la sua flotta spuntano sempre all’improvviso con la nonchalance dei pidocchi in una classe d’asilo o dei venditori d’ombrelli alla seconda goccia. Ormai la combo apparizione a sorpresa&rapida distruzione della flotta nemica è un appuntamento fisso come Saviano da Fazio, Homer Simpson da Moe’s e la Juventus fuori dall’Europa prima del Regno Unito. Euron con la balestra gigante colpisce tre volte un drago lontano e in movimento in mezzo al cielo con la freschezza con cui noi al massimo centriamo la tazza del water. Il tutto ostentando la perversa gioia malefica di un Rocco Siffredi al lavoro o del nemico giurato dell’Ucraina Al Bano sul palco dell’Ariston. Ad impreziosire la sua ricca pesca, pure la povera Missandei. Unico cruccio: ma tutto ‘sto casino a babordo per un paio di scopate e senza neanche un sospetto che il “kraken in arrivo” non sia suo? Dato che la mamma è la falsificatrice di natali più famosa ed esperta dei sette regni, ci si comincia a chiedere se la salsedine non sia peggio dell’abuso di cannabis. Una piovra un po’ “rimasta”.

  • Jon Snow 6

Fa un discorso di commiato ai caduti di Winterfell un pochino banale, da candidato sindaco a Minkiamorta, con il pathos e l’inventiva di un anziano parroco di periferia che biascica l’omelia funebre di un anonimo morto per noia e del quale ignora pure il nome. Poiché un po’ bigotto non se la sente più tanto di ingropparsi la zia Deny, eppure da bravo nipotino le sta ancora sotto nonostante il diritto al trono più forte e nonostante il fatto che al party in sala grande tutti lo adorassero come Harry Potter dopo una vittoria di Quidditch contro i Serpeverde. Quindi comanda ciò che resta delle truppe del Nord verso Approdo del re per conto della madre dei draghi. Non prima di aver fatto l’atteso coming out, tipo il “mamma, papà, forse mi piacciono i ragazzi” che fa cadere i bicchieri per terra, con le sorelline, nell’occasione inquietanti e ostili come le gemelline di Shining. Ringraziandolo per la fiducia, Sansa spiffera la sua identità a Tyrion che la riporta a Varys che alla fiera dell’est, per due soldi, un topolino mio padre comprò. A Catania, quando di un ragazzo o una ragazza non puoi dire che brilli per intelligenza o vivacità, ci si limita affettuosamente a definirlo\a “caruso apposto” o “brava carusa”. Finora il nostro Jon è un “bravo caruso” con amicizie utili, sul campo di battaglia e tra i piani degli sceneggiatori.

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  • Daenerys Targaryen 5,5

Qualcuno, tra cameraman e fattorini di Starbucks, ci ha finalmente ascoltati e Deny ha fatto un po’ di politica legittimando Gendry in Baratheon, nonostante fosse figlio del Robert che le aveva distrutto la famiglia. Tuttavia il suo viaggio a Westeros è proprio una via crucis: dopo aver salutato il fondamentale Ser Friendzone Jorah, subisce un drammatico profluvio di freddezza generale, di scazzi con l’amato e neo rivale Jon, di provocazioni by Sansa e il traballare della fedeltà dei suoi consiglieri. E come se non bastasse arriva Euron Greyjoy, puntuale come un attacco di diarrea al party di carnevale in cui sei ovviamente vestito-imprigionato da mummia mentre il cesso è assediato da una fila chilometrica. Il kraken ha questo vizio di sbucare dall’acqua per rovinare tutto, come uno squalo bianco quando ti apparti con la modella al largo di notte o un assorbente usato alla playa all’ora di pranzo appena esci la parmigiana. Quindi ciao ciao drago, ciao ciao flotta, ciao ciao amica del cuore Missandei. Ma soprattutto di Deny colpisce la sua frustrazione, la sua inedita impotenza, davanti alle Stark e al Nord che non la amano, a Jon che potrebbe rubarle il titolo, e a Cersei che è come la Merkel, tutti ad attaccarla ma è sempre lì. E non sa che Varys è resuscitato dal dormiveglia per sabotarla. La critica si divide tra chi la dipinge come la salvatrice di Westeros, guerriera e statista vittima di ingratitudine e complotti da parte di vipere e parrucconi occidentali, e chi la vede come la reincarnazione di suo padre, una pazza pericolosa, ossessionata dal potere e destinata a finire male, dopo una intensa fase da cattiva. Diciamo che quando prega Jon di mantenere l’anonimato per non mettere in discussione il suo regno, qualche domanda ce la siamo fatta pure noi. Schizzatella e spaventosa nella supplica, somigliava tanto all’infermiera di Misery non deve morire.

“Ti brucerai\Piccola madre di draghi senza regno\ Ti mostrerai\ Ci incanteremo mentre scoppi in volo.”
  • Ser Brienne di Tarth 5,5

Perde finalmente la verginità e pure con il figo del college. Peccato venga subito sedotta e abbandonata come una qualsiasi teenager bruttina e sognatrice. Alla fine resta a piangere nella notte in pigiama, nel cortile dell’istituto, supplicando l’amato di non andarsene ma lui se ne va davvero e pure da stronzo. Diretto verso la sua ex, quella figa e bionda davvero. Benvenuta Sir Brienne nello stupido e violento gioco dell’amore e nel club dei cuori infranti. Facevano meno male i morsi e le coltellate degli zombie, vero? Adesso Podrick dovrebbe cantarle Love is a losing game. E pensare che per il leone brizzolato la nostra aveva pure cestinato il valente Tormund. Il diario di Ser Brienne Jones, prossimamente nei migliori cinema della Cittadella.

  • Jaime Lannister 6 

Dopo aver lottato con i vivi e sconfitto i morti e bevutoci parecchio sopra, va a letto per la prima volta con un cavaliere. A vederlo casalingo con l’amata che dorme serena e il camino che arde, sembra lo Hugh Grant della situazione, il bello e sregolato che finalmente si mette la testa a posto, ma per fortuna siamo in Got. Quindi lascia Winterfell e sfancula l’ex vergine disperata nel cuore della notte come neanche le donne mollate sull’altare nelle canzoni di Carmen Consoli. Parte per Approdo del re, verso la sorella Cersei, la donna che ha sempre amato e per la quale ha fatto di tutto. Ma va a soccorrerla, nel tentativo disperato di farla ragionare e arrendere, o a eliminarla? Il leone d’inverno è uno dei più grandi enigmi della serie e questa sua improvvisa inversione ha fatto impazzire tutti. Però Cersei glielo disse “nessuno mi lascia”. 

“Io t’ho amato sempre, non t’ho amato mai\ amore che vieni amore che vai.”
  • Cersei Lannister 7

Mentre a Grande Inverno andava in scena la battaglia per la sopravvivenza dell’umanità, lei sorseggiava vino e si faceva toccare dalla piovra. Quando i malconci sopravvissuti si stavano riorganizzando, lei gli manda contro la flotta di ferro a sorpresa e si libera di un drago. In attesa della sfida finale, si cautela dando asilo a migliaia di poveracci usati come scudi umani e facendo costruire decine di balestroni. All’ennesima proposta di pace replica con la testa di Missandei. Altro che Re della notte, è Cersei Lannister la vera cattiva di GoT. La menzogna è un vestito che le dona benissimo ed è parte fissa dell’outfit come la corona e gli occhi verdi carico d’odio. L’ingannato stavolta è proprio Euron che si illude di averle messo in pancia un piccolo kraken, nonostante il curriculum di lei sul tema lo dovrebbe quantomeno insospettire. Operasse in Italia sarebbe in prima fila a comiziare e chiedere voti per la famiglia tradizionale, la pace e il benessere sociale, con nonchalance e profitto. Circondata da er doktor Qyburn e dalla Montagna zombie è una regina delle tenebre, come Malefica. Ma nella sua perfezione di cattiva intelligente e cresciuta nel tempo, porta in se l’intero immaginario dark Disney. I violenti complotti nella corte inca di Yzma, l’estetica capricciosa di Crudelia De Mon, l’umoralità della Regina di cuori, lo spirito mamma core della matrigna di Cenerentola e lo stesso sereno rapporto con le donne più giovani della regina Grimilde nella fiaba di Biancaneve. Il gemello ed ex amante Jaime sta cavalcando verso di lei, sarà il suo cavaliere o il suo giustiziere? In Italia le darebbero un seggio in Parlamento, ovviamente con la destra dei valori e delle tradizioni, e un nuovo programma in prima serata intitolato Uomini e donne, in studio c’è un trono ma ci sta seduta solo lei.

“Donna meravigliosa sei donna pericolosa\ … io non so l’amore è guerra o pace\ .. Regina di cuori tra mille colori\ Sei tu la più bella e di notte la mia stella.”
  • Tyrion Lannister 6,5

Prova a far ricucire Sansa e Deny ma la sua ex moglie non ne vuole sapere e gli lancia la polpetta avvelenata. Il Folletto si confida e confronta con Varys e il buono scambio tra i due segna ufficialmente il ritorno della politica nella serie. Tyrion sembra restare fedele alla madre dei draghi, pur tra mille turbamenti che prova ad annacquare nell’alcool, mentre l’eunuco con più connessione di Radio Maria lascia presagire il tradimento. Sembra l’ennesima scissione della sinistra italiana. Prova a far ragionare e arrendere Cersei prima dell’Armageddon ma è come chiedere a Casapound di festeggiare il 25 aprile. Tornato protagonista grazie all’amata combo segreti & complotti, è chiamato al bivio: fedeltà alla capa che stanno rappresentando come una viziata starletta autodistruttiva e platinata alla Lindsay Lohan dei tempi d’oro o il tradimento in chiave riformista? I dolori del giovane Tyrion nascondono forse l’ennesimo colpo di scena, a fine stagione diventa segretario del PD? 

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  • Arya Stark 6

Va bene che il party post vittoria in sala grande non fosse esattamente quello del Grande Gatsby, ma il festeggiamento alternativo schioccando frecce in solitaria rasenta la psicopatia. Quel fesso di Gendry non l’ha capito e ci casca con tutte le scarpe. Quando Arya blocca il passo a Jon e gli intima un minaccioso “dobbiamo parlare” sembrava un incrocio tra la professoressa di fisica e Genny Savastano. Non si fida di Deny, e questa è forse la sua unica concessione alla moda invernale di Westeros. Parte per Approdo del re, chiaramente senza salutare nessuno, per uccidere uno tra la montagna e la regina Cersei. La sua soddisfazione nell’aver eliminato il Re della notte è certamente inferiore e meno celebrata della nostra quando ci mettiamo il pigiama caldo, prendiamo il 492 in orario e facciamo centro nella tazza. Una, “Nessuno” e centomila colpi di spada prima di andare a dormire. 

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  • Gendry Baratheon 6 +

Finalmente qualcuno si ricorda che il fabbro semi analfabeta, oltre a tirare mazzate e farsi violentare da giovani assassine, potrebbe essere un lord di un certo peso. Abbiamo di nuovo un Baratheon. Certo, mancano il queer e furbo glam style di Renly, e la shakesperiana inesorabilità di Stannis, però i cervi sono finalmente tornati. Purtroppo il nostro, che probabilmente non si è mai cambiato mutande o letto un libro, subito dopo la proclamazione corre da Arya, chiedendole la mano, con l’acume tattico, il carisma e la fortuna del ragionier Fantozzi alle prese con la signorina Silvani. Chissà se andrà in guerra per rifarsi sul campo col martello. E’ un po’ il compagno di scuola bonaccione e bravissimo a calcio ma che viene dalla fattoria e non sa stare in società e le ragazzine della città bene lo prendono in giro. Prossimamente ce lo troviamo ospite di Verissimo a raccontare degli stenti e dei ratti di Fondo delle Pulci, del padre assente e di come da ricco non ha dimenticato l’umiltà e la semplicità. 

  • Missandei 6+

Come volevasi dimostrare: tra zombie, incantesimi e draghi, l’ipotesi di lei e Verme Grigio sulla spiaggia di Naath a prendere il sole come Isabella Ferrari e Jerry Calà in Sapore di mare, era l’unico scenario fantasy della stagione. La schiava diventata ancella e poi migliore amica e consigliera della regina era un romanzo dickensiano che non poteva avere lieto fine in Got. Quindi rieccola in catene e pure decapitata. Tuttavia, all’ultimo secondo un sussulto, un grido, un capolavoro: quel “Dracarys” orgoglioso è la morte senza resa e il manifesto politico della nuova Deny, fuoco e sangue. Oggetto delle fantasie erotiche di metà fanbase, l’unica donna di colore dello show se ne va senza averci neppure svelato come si fa ad avere orgasmi ed essere sessualmente appagate con un eunuco. Resta un urgente mistero a metà fra la leggenda e la sospensione della materia, come gli Ufo, gli elettori leghisti in Calabria o la carriera di Giancarlo Magalli.

  • Varys 7,5

Finalmente molla la posa di parete da sushi giapponese in movimento e sale in cattedra. Lo fa a modo suo: osservando malizioso, concionando di pace e coraggio come John Lennon e un qualunque personaggio maschile di un film di Spielberg, e ovviamente armando congiure. Annuncia al Folletto di essere pronto a tradire Deny per piazzare al trono Jon Snow\Aegon Targaryen, chiaramente in nome del “Reame”. Così pelato, pacioccoso e mellifluo, eppure diabolico, è quello che lo zio Fester, Massimo Boldi e Sandro Bondi non sono mai riusciti a essere. Si candida a essere il Galeazzo Ciano di Westeros e, come il genero di Mussolini che tradì il Duce, pagherà a caro prezzo. Intanto, per visione, retorica e autodistruttiva coerenza sembra Socrate con la cicuta. Eunuchi con le palle.

  • Qyburn 7

Le sue mega balestre funzionano e riscuotono consenso. Ne sa qualcosa Deny e la mega carcassa di drago in fondo al mare. Inquietante incrocio tra er doktor Frankenstein, Rasputin e Archimede, dovrebbero farlo commissario alla Tav, alla Tap e al Ponte sullo Stretto. Ma quando Tyrion gli propone di lavorare affinché i bambini di Approdo del re non urlino mentre bruciano vivi, il primo cavaliere di Cersei non ci convince quando dice che per lui sarebbe un rumore poco gradevole. Il dottor Mengele di Westeros.

  • Bran Stark 5

Tutto intorno a lui rischia di precipitare nell’abisso o nella guerra civile, ma Bran sembra essere su Pandora con un avatar o in un paradiso artificiale come Di Caprio in The beach. Dalle complesse dinamiche familiari ostenta lo stesso dissacrante distacco di Lapo Elkann. In compenso sfodera una carrozzina nuova, chiaramente Fiat. Dice a Tyrion di vivere quasi solo nel passato e a giudicare dalla sua devota compenetrazione nel ruolo di guardone, non escludiamo stia facendo scorpacciate di secoli di trombate. Nonostante la “vedenza” è più inutile di un preservativo a Varys, l’ordinanza niente botti a Capodanno o un minigolf da cesso. Flop di stagione?

  • Bronn 6+

La facilità con cui accede a Grande Inverno armato, spingendosi fino alla vip zone, con la possibilità di aggredire e minacciare di morte indisturbato i due fratelli Lannister incolpa guardie Stark e sceneggiatori allo stesso modo. Il siparietto a tre con balestra puntata e trattativa serrata sul castello migliore sembra un cinepanettone diretto da Quentin Tarantino, con Massimo Boldi e Christian De Sica percossi e ricattati da Enzo Salvi o Genny Savastano. Come la fanbase voleva, il mercenario non uccide nessuno dei leoni, ma questa scena lascia la sensazione sgradevole di un’americanata e dello sputtanamento di un’amicizia. Forse non lo vedremo in battaglia, forse diventerà lord di Alto Giardino (speriamo di no, passare da lady Olenna e Margaery Tyrell a lui é un crimine contro la bellezza), intanto è un peccato lasciarsi così. Un tagliagole per (quasi) amico.

  • Spettro 5

L’attesissimo metalupo in questa stagione ha inciso meno del Reddito di cittadinanza nel paese reale o di Nino D’Angelo all’ultimo Sanremo, tuttavia almeno un saluto meno gelido da parte di Jon Snow se lo meritava. Andrà nel profondo Nord con Tormund e saranno protagonisti di un improbabile spin off indie folk col bruto rosso e il lupo albino in cerca di grandi avventure, magari si scambieranno i partner o diventa I Segreti di Brockback Mountain versione zoofila.

  • Draghi 5 

Uno viene preso a freccette da Euron manco San Sebastiano o Rickon Stark nonostante la distanza e la possibilità di volare in campo aperto, l’altro se la scampa a fatica. Nessuno dei due si era accorto della flotta in agguato. Efficienti e rassicuranti come le forze dell’ordine a Gotham City o i trasporti pubblici a Roma, i cuccioli di Deny non hanno finora fatto la differenza. E adesso ne resta solo uno. Qualcuno si interroga sull’opportunità di dotarli di un’armatura, ma gli animalisti avrebbero protestato. Continuando così se dici “Dracarys” ti risponde solo la Vodafone.

  • Ufficio marketing Starbucks 8

Chissà se debbano ringraziare il dio della luce, la follia incombente e bisognosa di caffeina di Deny o qualche operatore sbadato o più semplicemente corrotto, ad ogni modo il bicchierone di Starbucks sul tavolo grande di Winterfell è la trovata dell’anno. Prossimo passo il milkshake col latte dei giganti? 

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Qui il link del pagellone della terza puntata di GOT.

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