Siamo arrivato alla fine, ultimo giorno dell’Ennesimo film festival. La nostra giornata comincia sempre all’insegna di una gita collettiva. Questa volta tocca al museo Ferrari, dove passiamo la mattina con gli altri ospiti e alcuni membri dello staff. Sempre di ottima compagnia. C’è un po’ di tensione nell’aria, flebile, ma si percepisce. Chiaramente è la giornata conclusiva, quella in cui si tirano le somme. La sera ci sarà la premiazione, e sono tutti molto concentrati.
La sera arriva e si aprono le porte del teatro Astoria. Questa volta l’affluenza è massima, chiaramente tra gli ospiti, i vincitori che verranno annunciati e i rappresentanti degli sponsor. I membri dello staff sono tutti in tiro, per la maggior parte, è la loro serata. Hanno lavorato duramente e finalmente possono vedere i risultati della loro fatica. Grande soddisfazione e grande entusiasmo. Dopo le solite presentazioni, gli inconvenevoli e ringraziamenti la cerimonia inizia.
Il primo vincitore che viene annunciato è “Fino alla fine” corto del regista napoletano Giovanni Dota, assegnatario del premio giovani. Viene riproposto durante la serata, e il successo è grande. Un giovane camorrista torinese riesce ad infiltrarsi in una banda, senza mai parlare riesce a non farsi scoprire. Ma arriva quel momento. Se la caverà? Lasciamolo scoprire a voi. Il pubblico ha poi votato per “L’aria del moscerino” di Lukas Von Berg, vincitore del premio “Non è l’ennesima risata”. Un video d’animazione dalle tinte kafkiane.
Arriva poi il momento clou, vengono assegnati i premi principali. Per primo “L’ennesimo premio popolare” va a Skin di Guy Nattiv, che è riuscito a conquistare, giustamente, il pubblico con la sua qualità e la sua potenza. Infine trionfa, aggiudicandosi il premio della giuria, Sex Ed di Alice Seabright. Uno sguardo sulla paradossalità della vita, che colpisce un insegnante di educazione sessuale… sterile. Un premio meritato, che ci sentiamo di condividere, per un corto che si apprezza sempre di più ad ogni visione.
La serata però non si conclude con la premiazione, continua con una piccola festa tra gli ospiti e i membri dello staff. Un momento liberatorio, in cui si può constatare la contentezza e l’entusiasmo di giovani ragazzi che credono e portano avanti un progetto interessanti. Un progetto forte e necessario in una piccola provincia come quella modenese. Noi non possiamo far altro che ringraziarli e augurargli un in bocca al lupo per le edizioni successive.