Al FIPILI Horror Festival abbiamo avuto modo di intervistare Fabio Guaglione, padre di Mine e di Ride, due film italiani che hanno riscosso grande successo sia italiano che internazionale. Non è la prima volta che parliamo con Fabio, lo avevamo già intervistato in due precedenti occasioni. Questa volta abbiamo avuto la fortuna di incontrarlo live, conoscere una persona molto immersa nel panorama cinematografico (e non solo) italiano e porgli altre domande.
Ride – Intervista ai due nuovi esponenti del cinema italiano
Abbiamo parlato dell’importanza dei festival di cinema come luogo di aggregazione di persone che lavorano o che vogliono lavorare nel cinema, così come aveva ribadito in un’altra intervista anche Daniele Misischia, regista di The end? – L’inferno fuori. Ci ha spiegato e raccontato gli inizi della propria carriera insieme a Fabio Resinaro, quando dirigevano cortometraggi di fantascienza da portare in concorso (e da portare a vincere) nei festival di cinema appunto. Inoltre c’è stato spazio per un profondo excursus sulla realizzazione di Ride, un film dallo slogan dichiarato ma che poi ha rivelato tutte le difficoltà logistiche di un film girato con una media di 15 telecamere e con punte di 22 o 23. Da seguire particolarmente lo sviluppo polimediale di Ride, che è diventato anche un gioco di carte. Così come da seguire la “bulimia artistica” di Guaglione, da poco uscito con un romanzo di fantascienza dal titolo La Fondazione Immaginaria. Ultima, ma non per importanza, la chiosa sulla distribuzione dei film oggi che le piattaforme streaming sono in totale fermento ed evoluzione con la sala cinema che diventa sempre più luogo esclusivo e soprattuto esperienziale.