Taika Waititi riesce nell’incredibile impresa di salvare la saga più ignobile dell’intero MCU, quella dedicata al bambolotto Thor. Consapevole di essersi aggiudicato il timone nel bel mezzo del naufragio, il regista comprende che l’unico modo per portare a casa il risultato è quello di scazzare alla grande, facendo tutto ciò che il resto del mondo aveva già cominciato a fare dopo il primo film: perculare Thor. Il film è, in buona parte, una parodia della saga inserita all’interno della saga stessa. Attingendo a piene mani dalla lezione impartita da Gunn con Guardiani della Galassia, Waititi ci proietta in un universo fatto di battutacce, musica disco e psichedelia in cui la fiera mitologia nordica si sgretola sotto i colpi dell’autoironia. Il regista diverte e, soprattuto, si diverte cercando di estrapolare qualcosa di buono dall’eroe più insulso del MCU. Un esempio? Waititi è stato il primo a proporre una soggettiva del martello di Thor che fracassa crani.
Un film folle, esagerato e stupido: come non amarlo?
11) Captain America – Il primo Vendicatore (2011)
Il film delle origini di Captain America delinea in maniera netta la personalità dell’eroe in un contesto storico completamente diverso dagli altri film dell’MCU. Steve Rogers lotta per il bene assoluto, non ha obiettivi personali ed è pronto a sacrificarsi per gli altri (cosa che fa alla fine del film). Inoltre, il film di Joe Johnston mette in campo uno dei cattivi più affascinanti dell’intero MCU, Teschio Rosso, persino più malvagio di Hitler. Impreziosiscono il film i continui rimandi al fumetto. La storia soffre degli stessi problemi di tutti i capitoli dedicati alle origini del personaggio, ciò si traduce in un racconto estremamente lineare che difficilmente sorprende lo spettatore. Non tra i migliori ma merita di aprire la nostra top ten per l’aura epica che lo circonda: è nata una pedina imprescindibile dell’MCU.
Il film è stato scritto da quei mattacchioni di Paul Rudd, Edgar Wright e Adam McKay e si vede. Ant-man è sostanzialmente una buona commedia a tema familiare e supereroistico la cui unica pretesa è quella di divertire, cosa che gli riesce in pieno. L’unico rimpianto resta quello di non aver visto uno fra McKay e Wright dietro la macchina da presa: sono convinto che ne sarebbe uscita una commedia di tutt’altro livello. Conquista il nono posto per lo stesso motivo per il quale il sequel è al dodicesimo: perchè amiamo i prodotti che non hanno pretese al di fuori dalla propria portata e che restano fedeli a se stessi. Inoltre, fa ridere. What else?
Spiderman – Homecoming è con un piede dentro all’MCU e con l’altro fuori. Frutto di un felice accordo tra Sony e Disney, l’inserimento di Spidey nel Marvel Cineamatic Universe è stata una ventata di aria fresca. Poteva mai mancare l’amichevole eroe di quartiere? Il supereroe a cui casa Marvel deve di più? Assolutamente no! L’esordio del Peter Parker di Tom Holland è colorato e scanzonato e ricorda alcune storie adolescenziali del nostro amato eroe. Per quanto le storie cartacee abbiano portato il ragno a crescere e diventare un uomo, molti di noi ricordano e amano Spidey proprio per la sua giovane età , fatta di chiacchiere, pugni e battutte sulla cultura pop. Il film segue un buon ritmo e non annoia grazie soprattutto ad un ottimo villain: L’Avvoltoio. Interpretato da un divertito Michael Keaton che sembra completamente a suo agio nei panni di uno dei nemici storici de l’Uomo Ragno, donandogli un sapore autoironico difficile da ignorare (ricordate Birdman?). Insomma, pur essendo un prodotto nato da un accordo tra due colossi, Spiderman – Homecoming è un film che si incastra nel puzzle MCU perfettamente e che diverte e intrattiene senza avere grosse pretese, conscio del fatto che avere un protagonista ragazzino permette di attuare il tutto con spensieratezza, qualità che manca in molti film Marvel (esclusi I Guardiani della Galassia e Ragnarok). Altra idea felice: il rapporto tra Peter e il suo mentore Tony Stark che porterà ad una delle scene più strazianti dell’intero MCU.