I Pinguini Tattici Nucleari pubblicano il loro primo album con un’etichetta major.
C’è un momento nella vita di ogni artista indipendente che sancisce il passaggio all’età adulta: il primo contratto con una major. Quel fatidico scoglio è da poco stato raggiunto anche dai Pinguini Tattici Nucleari, band bergamasca che, grazie ad un repertorio fresco e divertente, ha calcato i palchi di tutta Italia negli ultimi anni.
Il 5 aprile è uscito Fuori dall’Hype, album pubblicato a distanza di due anni dall’ottimo Gioventù Brucata, che ha riscosso successo grazie a brani di grande valore, tra i quali troviamo Irene, Sciare e Tetris.
Dieci canzoni per raccontare il mondo dal punto di vista dei Pinguini.
Crescere e maturare non significa necessariamente cambiare rotta. In Fuori dall’Hype i Pinguini Tattici Nucleari restano fedeli all’ironia e alla profondità che li hanno contraddistinti nei precedenti lavori. Il gruppo propone testi che, sotto una superficie leggera e spensierata, sanno trattare temi importanti e raccontano la complessità e la varietà del mondo contemporaneo.
Dal punto di vista della musica, i Pinguini Tattici Nucleari si divertono, giocano con stili e sonorità, preparando una scaletta ideale per i live. Sono abili nell’intrattenere e coinvolgere il pubblico.
L’album si apre con la title track Fuori dall’Hype, sintesi della filosofia del disco.
In un mondo musicale (e non solo…) caotico, frenetico, dove chi si ferma, anche solo per un istante, è perduto, i Pinguini scelgono di stare Fuori dall’Hype. Fuori dalla pressioni e dalle aspettative sulla carriera, fuori dall’onda del successo, fuori dalla scena mainstream nella quale spesso e volentieri anche l’indie diventa una serie di banalità tutte uguali.
Come ha dichiarato il frontman Riccardo Zanotti in un’intervista a Tgcom24, i Pinguini Tattici Nucleari vogliono costruire la loro carriera con calma, coerenza e sincerità, senza forzare il processo con l’inutile scopo di cavalcare l’onda di un successo effimero.
Verdura, Antartide, Nonono e La banalità del Mare: 4 singoli perfetti da trasmettere in radio.
Il singolo Verdura ha anticipato l’uscita del disco, dimostrandone subito il potenziale pop. Si tratta di un brano orecchiabile, ironico e veloce, con un ritornello che resta in testa fin dal primo ascolto. Il testo viene sapientemente arricchito da piccole citazioni tratte dal mondo della TV (Richie Cunningham e Fonzie, “Una parola è troppa e due sono poche”, …).
Si passa poi ad Antartide, un brano che si apre con il suono dolce e delicato dell’intro di piano. Ritmo, ironia e il bel racconto di una figura femminile intrigante, glaciale ed apparentemente impenetrabile.
Nonono, con la sua tripla negazione in coro “no no no”, che dà vita ad una serie di simpatici botta e risposta in ogni strofa. Un brano ritmato e orecchiabile, in pieno stile Pinguini Tattici Nucleari.
La banalità del mare, con un title che furbamente gioca col titolo dell’opera di Hannah Arendt (che al posto del mare aveva il male) è un brano fresco e divertente. Una storia d’amore non convenzionale, un insieme di scene e frasi quotidiane di una coppia non comune.
A questi brani si aggiunge poi Monopoli, un pezzo che non ha la forza comunicativa dei precedenti, ma sicuramente non sfigurerebbe se inserito all’interno della programmazione di una radio italiana.
Scatole, Freddie e Lake Washington Bouleverd: i tre brani più efficaci e profondi.
La simpatia autobiografica di Scatole, storia di un ragazzo che vuole fare il musicista, ma non viene preso sul serio dal padre, sa conquistare l’ascoltatore fin dal principio. Si tratta di una canzone diretta e sincera che sa trasmettere emozioni con semplicità.
La ballad Freddie e la dolce-amara Lake Washington Bouleverd, con un chiaro riferimento al suicidio di Kurt Cobain, sono due brani in perfetto stile Pinguini Tattici Nucleari. Sono capaci di dimostrare che la band è in grado di raccontare anche storie tristi e trattare argomenti delicati con ironia e intelligenza.
Sashimi: la voglia di sperimentare dei Pinguini Tattici Nucleari.
Sashimi non è sicuramente il brano più profondo e interessante del disco dal punto di vista del contenuto testuale. Si caratterizza però per la sperimentazione dal punto di vista musicale, con una travolgente linea di basso che ammicca al funky e si accompagna ad una melodia vocale forse meno orecchiabile di altre, ma più originale.
In conclusione, con Fuori dall’Hype i Pinguini Tattici Nucleari dimostrano che il percorso di crescita degli ultimi anni sta portando i suoi frutti. La band ha delineato un proprio stile, distinguibile ed efficace. Ora non ci resta che goderci il tour dal vivo e sperare che gruppi come i Pinguini abbiano sempre più spazio all’interno del panorama musicale italiano.