I prodotti Netflix più sopravvalutati

Le serie e i film Netflix sono veramente DA VEDERE o si tratta solo di prodotti esageratamente sopravvalutati? Ecco alcuni titoli che riteniamo overrated.

Condividi l'articolo

6. Baby

baby netflix

La miniserie Baby è una delle prime produzioni tutte italiane del colosso dello streaming statunitense. Tuttavia, chi si aspettava una svolta qualitativa e contenutistica per il panorama italiano è rimasto piuttosto deluso: la nuova produzione Netflix è sullo stesso livello di tante altre serie tv italiane. La coraggiosa scelta di trattare un argomento così delicato, aveva decisamente fatto crescere le aspettative ma Baby si ispira alla vicenda delle Baby Squillo romane solo sulla carta; quello che invece fa realmente è prendere spunto da questo fatto di cronaca e trasformarlo in un teen drama all’italiana. Come se non bastasse, Baby dà anche un’idea sbagliata dell’entità del fenomeno delle Baby Squillo. Quello delle protagoniste Ludovica e Chiara sembra infatti un caso isolato in un mondo in cui c’è una netta distinzione tra buoni e cattivi. Nella realtà invece il fenonemo delle Baby squillo era diffuso a macchia d’olio, anche tra le piu insospettabili, senza grosse distinzioni tra “buoni” e “cattivi”.

7. Sense8

netflix sopravvalutato

Sense8 rappresenta una delle colonne portanti della piattaforma di streaming statunitense; è una di quelle serie su cui Netflix ha basato il proprio successo e la propria popolarità. Da un cavallo di battaglia ci si aspetta che sia – per definizione – il meglio del meglio. Dunque dobbiamo valutare Sense8 come uno dei migliori prodotti Netflix e, in quanto tale, è possibile definire la serie sopravvalutata. Dunque, la domanda che molti fan – e non – si pongono è: perchè maltrattare in questo modo il proprio asso nella manica? La serie infatti ha subito una pesante caduta in basso dopo la prima stagione, soprattutto a livello di trama; questa diventa infatti più grottesca e perde molto del pathos che accompagnava le vite dei protagonisti, i sensate appunto. Come se non bastasse, dopo aver deluso i fan una prima volta, Netflix ha deciso di cancellare la serie e di non produrre una terza stagione conclusiva, optando per una lunga puntata-film che tirasse le somme. Tuttavia questa scelta si è rivelata affrettata e la conclusione della storia troppo frettolosa, ai limiti della farsa e infatti sono molti i fan a essersi sentiti presi in giro dopo averla vista.

LEGGI ANCHE:  The Irishman: il primo teaser è da pelle d'oca

8. Narcos

netflix sopravvalutato

Narcos, è una serie che ha avuto un grandissimo successo a livello internazionale. La serie, che è stata annunciata nel 2014 come parte di una collaborazione tra Netflix e la Gaumont Television, si concentra sull’ascesa di Pablo Escobar, uno dei più noti e ricchi narcotrafficanti della storia. La serie ha successo e attira un gran numero di seguaci proprio grazie alla fama del protagonista. Escobar era il signore della droga e la serie racconta di come abbia governato il cartello con inflessibilità e ferocia; di come tenesse in pugno il governo colombiano; di come nessuno l’avrebbe mai potuto fermare in nessun modo. Narcos però si spinge troppo oltre e, nel delineare il ritratto del criminale, finisce per celebrare Escobar e i suoi crimini. A differenza di quello che Breaking Bad ha fatto con Walter White, in Narcos lo spettatore non é messo nella posizione di rendersi veramente conto della follia criminale di Escobar. La serie mostra come Escobar sia riuscito a farla franca uccidendo quante piú persone possibili, senza neanche provare a demonizzare il cartello. Inoltre, le serie successive alla morte del feroce narcotrafficante sono davvero anonime, dimostrando che il successo planetario risiedeva esclusivamente nel personaggio di Pablo Escobar.

9. Bandersnatch

netflix sopravvalutato

Bandersnatch è il primo episodio interattivo della serie distopica Black Mirror, scritto – come il resto della serie – da Charlie Brooker. Nonostante l’idea sia ben realizzata dal punto di vista tecnico, Bandersnatch non si puó di certo definire – come invece è stato fatto – una rivoluzione o il “futuro” del cinema ed è per questo che merita un posto tra i prodotti overrated! Il racconto sembra ramificarsi a seconda delle scelte dello spettatore; quando però si fanno scelte troppo ardite, l’episodio termina quasi subito e si è costretti a tornare indietro e cambiare la scelta iniziale, conformandoci di fatto alla volontà dello sceneggiatore. È un peccato che gli scrittori si siano concentrati solo sugli aspetti tecnici e interattivi trascurando la trama, perché gli spunti di riflessione che Bandersnatch offre sono veramente tanti e interessanti. Se vediamo il lungometraggio come una provocazione lanciata allo spettatore allora Bandersnatch si può valutare positivamente, ma senza gridare al capolavoro assoluto; altrimenti si tratta solo di un divertente giochino.

LEGGI ANCHE:  Stranger Things 2: tra 9 nuovi intriganti teaser e l'ombra di "Voldemort"

10. Velvet Buzzsaw

netflix sopravvalutato

Il nostro articolo si chiude con un’altra grande “occasione sprecata”. Velvet Buzzsaw è un horror-thriller molto particolare prodotto e distribuito da Netflix nel 2019. Dopo i primi successi del regista Dan GilroyNightcrawler e End of Justice Velvet Buzzsaw, che riunisce il cast dei precedenti, era molto atteso. Il soggetto del film è originalissimo: un horror sul mondo dell’arte e la sua mercificazione. L’idea di mescolare le tinte fosche dell’horror a quelle glam delle gallerie d’arte, si può definire quasi un colpo di geni. Peccato che la sceneggiatura e l’interpretazione – Gyllenhaal escluso – non siano al livello delle aspettative. La scrittura è molto dispersiva, con inserti splatter e soprannaturali che spezzano il ritmo e rendono la vicenda poco credibile (sia sul piano della realtà che della finzione). Trovare un filo conduttore che unisca tutte le infinite sottotrame aperte è praticamente impossibile. Celebrato come primo horror su un argomento colto e “raffinato”, Velvet Buzzsaw è in realtà solo uno dei piú confusi degli ultimi tempi, in cui l’arte è raccontata solo attraverso i soliti cliché.

Continua a seguirci su LaScimmiapensa.com