Arctic World Archive – Il luogo più freddo per conservare un film

L'Arctic World Archive è un luogo meraviglioso che protegge molte opere dell'ingegno umano. Tra queste ci sono molti film, per la gioia dei nostri pronipoti.

Arctic World Archive
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L’Arctic World Archive è uno dei più importanti database del mondo.

Ciò che è Svalbard Global Seed Vault per le forme di vita, l’Arctic World Archive lo è per qualsiasi dato voglia essere immagazzinato e conservato. L’azienda norvegese PIQL, ormai diversi anni fa, ha sviluppato e brevettato un tipo di supporto che ha risposto principalmente alle esigenze di digitalizzazione delle opere cinematografiche. La pellicola ideata da PIQL ha una velocità di scrittura di 100 volte superiore ai supporti tradizionali, il che ha attirato l’attenzione delle major, tra cui Universal Studios e Warner Bros.

Il CEO di PIQL per l’Italia, Maurizio Tuccio, si è prestato ad una chiacchierata molto interessante con la Scimmia, svelandoci alcuni dettagli e curiosità riguardo questo complesso sistema di archiviazione di dati. Un sistema nato per la conservazione digitalizzata dei film, che fa dell’Arctic World Archive il posto più freddo e lontano per conservare una pellicola.

L’Arctic World Archive è il progetto più ambizioso di PIQL.

L’azienda, che conta numerosissimi archivi in tutto il mondo, ha combinato la longevità del suo prodotto con il permafrost dell’Artico. Questo accostamento assicura un tempo di conservazione di 500 anni, e la resistenza a qualsiasi catastrofe umana e naturale. In questo archivio così particolare vengono conservate le più grandi opere della storia dell’umanità, dall’Urlo di Edward Munch in versione digitalizzata alla Divina Commedia, nonché ovviamente numerosi film.

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Tuccio ci ha detto quali sono le pellicole italiane conservate all’Arctic World Archive. Tra i maggiori il kolossal Fabiola del 1949, uno dei maggiori film del genere peplum mai girati in Italia, diretto da Alessandro Blasetti. Ad affiancarlo il capolavoro immortale Ladri di biciclette, dello stesso anno, partorito dal genio di Vittorio De Sica. Anche il più recente Mediterraneo di Gabriele Salvatores, giunto al database artico in collaborazione con Infinity.

Arctic World Archive

L’amministratore delegato ci ha anche fatto qualche anticipazione e fornito spiegazioni ulteriori.

Tra i progetti principali del settore italiano dell’azienda vi è quello di portare prossimamente dieci titoli, tutti tratti dalla grande stagione del cinema d’autore italiano. Accanto ai capostipiti della videoteca nostrana, c’è anche un accordo che stanno sottoscrivendo per incidere sul nastro PIQL Pinocchio di Matteo Garrone. Sul fronte estero, invece, Tuccio ci ha indicato il Messico tra i principali partner che collaborano al progetto. La sezione messicana di PIQL starebbe infatti progettando di portare all’Arctic World Archive alcuni dei recenti gioielli di registi messicani transitati da Hollywood. Le magnifiche opere di Iñárritu, Del Toro o Cuaròn potrebbero presto prendere un po’ di fresco.

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Ci sono però purtroppo dei problemi di diverso tipo. Il primo è una discussione ancora aperta all’interno del team scientifico di PIQL. Non vi è ancora infatti un accordo su quale sia il formato che conviene incidere sul nastro. Il 2K, il 4K e l’IMF sono ovviamente tra i favoriti, ma non ancora vi è un’idea precisa. Altri problemi sono legati al fatto che solo chi detiene i diritti sul film può decidere se registrarlo o meno, e questo può rendere difficoltoso selezionare delle pellicole per la conservazione.

L’Arctic World Archive incarna un’idea meravigliosa.

Quella di lasciare che le opere dell’uomo gli sopravvivano. Così si realizza davvero a pieno la natura della pellicola cinematografica di incidere una porzione di tempo e renderla eterna. Un tempo che in questo gelido database rimarrà, poeticamente, fermo per sempre.

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