HYPE AURA (Hai paura?, potremmo dire), è il primo album dei Coma_Cose, duo nostrano da poco sulle scene, ma che in breve tempo è riuscito a guadagnarsi l’attenzione di un largo pubblico grazie ad uno stile coinvolgente e furbo. La loro formula musicale si rivolge a tutti, unendo vari settori della cultura della canzone contemporanea italiana (segnatamente, il rap e l’indie), e creandone una fusione che risulta di perfetta fruibilità per l’ascoltatore medio.
L’indie rap dei Coma_Cose è semplice, nostalgico, volutamente non volgare, e pieno di sentimento. Il modo di porsi del duo è umile e arrogante al tempo stesso: le musiche sono delicate, le rime non “tamarre” ma ricercatamente intelligenti. I temi trattati toccano solo in parte il leitmotiv di gran parte del rap nostrano, ossia l’auto-celebrazione: la voglia di affermazione (musicale e non) si mescola qui piuttosto con l’espressione di semplici emozioni e la vivisezione della vita di ogni giorno. In ogni caso, si tratta sempre di musica incoraggiante, fatta per gli ultimi: i Coma_Cose non sono da mettere in macchina a tutto volume, ma piuttosto da ascoltare immersi nel silenzio di un giardino isolato. I due sono molto più emotivi di quanto vogliano lasciar trasparire.
Strategie liriche e mescolanze sonore.
L’arma segreta dei Coma_Cose è il citazionismo: si va da Aleksander Majkowski a Dylan Dog , dai Beach Boys (distorti) a King Krule. E Donatella Rettore: dammi una lametta che mi taglio le vene(rdì). Le citazioni si incastrano in giochi di parole, ai quali siamo già stati abituati fin da Anima Lattina: l’ascoltatore è invitato a prestare attenzione ad ogni singolo verso, per cogliere questi intrecci fatti di doppi significati. Per esempio: Mariachidi (mari acidi) è anche un riferimento celato ai Mariachi, antichi musicisti messicani.
il citazionismo lirico trova corrispondenza in un eclettismo musicale che accoglie diverse influenze, registrando una voglia di crescita stilistica della quale qui si coglie (si spera) solo il principio. A Lametta tradisce influenze musicali che prendono a piene mani dai Beatles e dagli Oasis; S. Sebastiano si colora di rap psichedelico; Mariachidi, è un reggae rock ondeggiante (con una chitarra che è “meglio di un fucile”); Intro (che viene posta ironicamente alla fine) è un’ondata synthpop ipnotica.
Un album che vuole incantare.
Insomma, i Coma_Cose sanno bene come conquistare il pubblico, e fanno della propria ricerca dell’originalità (ricerca che continua) lo scopo della loro musica. HYPE AURA è un album d’esordio che, nonostante la pecca di non includere i primi singoli (ormai classici), conferma la capacità dei Coma_Cose di convincere, intrigare, e sì, anche un po’ confondere il pubblico. La loro vuole essere musica solo in apparenza semplice, ma avente in realtà l’ambizione di alzare l’asticella dell’indie italiano.