Quella volta che una Prof di prima media mostrò “IT” in classe e fu il caos

Un anno fa una strana vicenda capitò in una scuola di Savona: una professoressa mostrò IT ai suoi alunni undicenni. Un'occasione per riflettere sul Rated R.

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Sembra davvero incredibile ciò che è successo appena un anno fa in una scuola di Savona, l’Istituto Pertini.

Durante un’ora di supplenza, una professoressa di francese ebbe un’idea alquanto fuori dagli schemi, vale a dire far vedere ai propri alunni undicenni il remake di un classico dell’horror: IT. Trovatasi dinanzi alla LIM, l’insegnante decise di alleggerire la giornata scolastica con un film. Peccato che la scelta ricadde sull’horror diretto da Andrés Muschietti. Gli alunni, disorientati dalla stramba decisione, decisero di far presente alla prof che IT non era indicato per l’età della classe e che al cinema (il film era uscito ad ottobre, pochi mesi prima del misfatto) era stato vietato ai minori di 14 anni.

Per ragioni ancora sconosciute —  i pochi quotidiani che un anno fa si occuparono della notizia non ne hanno poi riportato la conclusione —  l’insegnante, nonostante le proteste, fu irremovibile sulla sua scelta. Alcuni alunni decisero di abbandonare la classe e restare sotto il controllo di un collaboratore scolastico, mentre altri restarono pronti ad affrontare le proprie paure.

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Lo strano avvenimento, come ovvio che sia, arrivò fino alle orecchie dei genitori, che tramite i propri rappresentanti, scrissero una lettera al dirigente scolastico:

Il film in questione (IT) è stato classificato dalla Commissione per la Revisione cinematografica come vietato ai minori di 14 anni – hanno scritto le rappresentanti di classe-. La visione, tuttavia, è stata avvalorata, nonostante i ragazzi avessero fatto presente alla docente che la visione non era indicata per l’età della classe. Alcuni alunni sono spontaneamente usciti dalla classe, restando sotto il controllo della bidella del piano, per evitare di assistere alla visione del film, che incuteva loro paura e angoscia […] Chiediamo spiegazioni sulla scelta pedagogica ed educativa intrapresa dalla docente. Inoltre chiediamo come tecnicamente le sia stato possibile ricercare e proiettare materiale non idoneo all’età della classe usufruendo di uno strumento didattico, quale la lavagna multimediale

La risposta del D.S. non si fece attendere:

Ho convocato la docente – ha detto il dirigente – la ascolterò per confrontare la sua versione con quella dei genitori. E se necessario sentirò anche la versione degli studenti. Infine, se riterrò di dover avviare un procedimento disciplinare, la docente sarà comunque tutelata dall’iter previsto con la possibilità di spiegare e verbalizzare la sua personale visione dei fatti

Purtroppo, non sappiamo dirvi come si è conclusa, poi, la vicenda ma l’accaduto ci permette di aprire un dibattito con voi, care scimmiette: qual è l’aspetto fondamentale che fa di un film un’opera non adatta a dei ragazzini? Il divieto delle autorità è sufficiente? I cinema rispettano rigidamente queste regole? Condividete con noi le vostre esperienze.

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