Renato Zero per i Low: “L’incontro fra David Bowie e Alice Cooper”

Condividi l'articolo

In un podcast, la band slowcore statunitense rivela la propria, originale, visione dell’icona pop italiana.

Renaro Zero rappresenta, che lo vogliamo o no, uno dei titani del pop italiano, al quale nonne, zie e lontani parenti ti paragonano se dici loro che canti in un gruppo e prima di salire sul palco ti metti il mascara. Per la nonna, se non canti e non sei come Gianni Morandi, sei come Renato Zero. A quanto pare, però, l’influenza dell’androgino e controverso performer nostrano si fa sentire anche sui giganti della musica internazionale. Un esempio? I Low.

low 1

Una delle più interessanti band dell’indie rock mondiale, reduci da un disco (Double Negative) impressionante sotto ogni punto di vista e da un tour mondiale, ha dichiarato di essere rimasta affascinata dal suo carisma. Durante un podcast della serie “Non ci resta che il rock” della radio laziale Radio Rock FM 106.6, una ascoltatrice ha domandato alla band se ci fosse un artista italiano che apprezzano, e la risposta è stata, sorprendentemente, proprio Renato Zero.

LEGGI ANCHE:  Nightmare Before Christmas: quando Renato Zero blastò la stampa

Alla domanda Alan Sparhawk, chitarra e voce del gruppo, ha risposto affermando di aver visto in tv un documentario su Renato Zero e di essere rimasto stregato dalla sua performance, che gli ha ricordato “un po’ come David Bowie che incontra Alice Cooper” e gli è sembrata “sinistra ma assolutamente coinvolgente”.

Insomma, ve li immaginate i Low a ballare con gli occhi persi nel vuoto cantando “Triangolo”? No, ma sarebbe magnifico!

La nostra musica all’estero è fortemente bistrattata, ma al tempo stesso, ce ne stiamo rendendo conto, apprezzata. E per “apprezzamento” non intendiamo quello riservato agli stereotipi pizza-mafia-mandolino (vedi per esempio le tournée de Il Volo), ma lo sguardo incantato con il quale noi italiani accogliamo ogni disco inglese o americano. Ora potremmo finalmente dire alla nonna che Renato Zero non è così male, e piace anche ai Low. Una buona scusa per far conoscere lo slowcore alle vecchie generazioni.

Di seguito il link al podcast; la sconvolgente dichiarazione di Sparhawk inizia circa dal minuto 18:50 : Intervista Low.

LEGGI ANCHE:  Low: a settembre un nuovo album e ad ottobre in Italia

Continuate a seguirci sulla nostra pagina Facebook ufficiale, La Scimmia sente, la Scimmia fa.