An evening with Manuel Agnelli: lo stesso show, sempre diverso

Grazie all'interesse di Best Eventi siamo tornati a vedere lo spettacolo che Manuel Agnelli sta portando in tutta Italia, per scoprire con piacere che la natura dello show è mutevole e ricca di combinazioni.

Agnelli
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Abbiamo assistito nuovamente allo show di Manuel Agnelli.

Non contenti della splendida data zero di Assisi, abbiamo avuto la possibilità di trascorrere un’altra serata col frontman degli Afterhours. Grazie alla disponibilità di Best Eventi, abbiamo partecipato allo show andato in scena a Pescara il 5 Aprile. Abbiamo avuto la conferma che la sperimentazione di Agnelli funziona. Il progetto da solista avviato con Rodrigo D’Erasmo è ricco, articolato, multiforme, entusiasmante. Ma non solo.

Lo spettacolo varia, si adatta, cambia. Non è un pre-formattato che Agnelli ripete ogni volta uguale a se stesso, ma d’altronde non sarebbe stato nel suo stile. Lui stesso sul palco reagisce, cambia stile e forme d’espressione. Quindi anche la scaletta e le altre scelte ne risentono, rendendo ogni data unica e irripetibile, e assicurare questo tipo di varietà in un progetto che conta venti repliche è un punto di forza assoluto.

Ecco la setlist.

Place to be (Nick Drake)
Padania
Male di Miele
Come vorrei
Oggi

LETTURA: “Cristo torna sulla Terra”; Ennio Flaiano

Ti cambia il sapore
The bed
(Lou Reed)
Bianca
Una solitudine troppo rumorosa
(Bohumol Hrabal)
Shadowplay
State Trooper
(Bruce Springsteen)
Dove si va da qui
Videogames
(Lana del Rey)
You know you’re right (Nirvana)
Adesso è facile
Perfect Day
(Lou Reed)

LETTURA: da “Diario degli errori”, Gennaio 1965, 201; Ennio Flaiano

Noi non faremo niente
Ballata per la mia piccola iena
Ci sono molti modi


ENCORE
Shipbuilding (Elvis Costello)
Non è per sempre
Quello che non c’è

Agnelli
Foto di Leonardo Di Nino

L’intro è lo stesso del live di Assisi.

Poi ad un certo punto la deviazione. La bellissima Oggi si sostituisce all’altrettanto magnifica Pelle, introducendo in scaletta l’ultimo album degli Afterhours, Folfiri o Folfox, la cui importanza viene confermata dal brano successivo, Ti cambia il sapore. A proposito di quest’ultimo lavoro Agnelli ha detto:

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“Un album difficile, che parla di tumore e di morte. Parlare di certe cose in Italia, con la mentalità retrograda e medioevale che ci caratterizza, è ancora più impegnativo. E nonostante questo Folfiri o Folfox è l’unico album della storia degli Afterhours ad essere arrivato primo in classifica.”

Tra i due brani tratti dall’ultimo disco un’altra variazione. Agnelli ha prestato la sua voce ad un bellissimo brano di Ennio Flaiano, celebratissimo scrittore pescarese, accompagnato da D’Erasmo all’arpeggiatore. “Cristo ritorna sulla Terra” è una storia che parla di fama e celebrazione, malattia e amore, ed è perfetto con questi brani. Una personalizzazione perfetta per la location del concerto, che ci aspettiamo venga ripetuta anche nelle altre tappe.

Un’esperienza letteralmente unica.

Quasi come se il cantante volesse esportare in giro per l’Italia il suo nuovo progetto milanese, Germi. In effetti, sotto le quinte nude come l’animo di Agnelli davanti al suo pubblico, il palco è attrezzato come un vero e proprio salotto. Tanti strumenti musicali, lampade, scrivanie, bottiglie di vino. L’esperienza di “contaminazione culturale” viene così fatta conoscere in tutta Italia: un’idea originale e potente, trasfigurata in uno show.

Agnelli
Foto di Leonardo Di Nino

Lo spettacolo assume anche dei connotati teatrali quando Agnelli si lancia in aneddoti recitati quasi come monologhi. Come quando ha spiegato i motivi dietro le sue versioni di State Trooper di Bruce Springsteen o Video Games di Lana Del Rey, confermati nella setlist. Poi il concerto procede verso l’ennesima variazione.

“Non era un riferimento per me, ed è per questo che mi è dispiaciuto”.

Il concerto a Pescara ha vissuto la coincidenza dell’anniversario della morte di Kurt Cobain. Agnelli non poteva non commemorare la figura mitologica del frontman dei Nirvana, ma l’ha fatto a modo suo:

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“Io non ho mai vissuto il culto dei personaggi iconici. Quando morì John Lennon, nonostante fossi un grandissimo fan dei Beatles, non provai nessun dolore…forse perché sono un po’ stronzo. La morte di David Bowie invece la interpretai in chiave intellettuale, non emotiva. Per me lui era un riferimento culturale, e ho vissuto la sua scomparsa come un segnale che il mondo intorno a me stesse cambiando. La morte di Cobain invece mi colpì profondamente. Negli anni del crollo del muro di Berlino, l’epoca dei grandi sconvolgimenti, i Nirvana erano primi in classifica con le loro urla strazianti, e io non riuscivo a spiegarmelo. Ero dispiaciuto proprio perché non lo consideravo un punto di riferimento“.

E con questa introduzione ci ha guidato alla sua personalissima ed esplosiva versione di You know you’re right, ennesima rivisitazione di un Agnelli unico e molteplice.

Perché è questo An evening with Manuel Agnelli.

Uno show mutevole come l’artista che lo propone, che trascina il pubblico in un viaggio estremamente personale, ed ogni volta singolare. Pubblico attento durante la seconda lettura da Flaiano, esplosivo come in uno stadio nel salutare il suo idolo sulle note di Non è per sempre. E fare parte di quel pubblico è un emozione unica e travolgente, che vi consigliamo di vivere almeno una volta in questo lungo tour che toccherà tante città italiane, esplicandosi ogni volta in qualcosa di diverso.

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