Scrubs, le cinque migliori fantasie di JD

In occasione del compleanno di Zach Braff, ripercorriamo cinque film mentali di J.D., il protagonista di Scrubs

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Scrubs è una serie che ha conquistato i suoi fan per la capacità di miscelare sapientamente i toni della commedia con sfumature molto più profonde, a tratti struggenti. La serie, che si concentra su un gruppo di medici alle prime armi e sulla loro carriera in ascesa, deve molto del suo successo al protagonista JD, interpretato dall’attore Zach Braff.

John Dorian è un sognatore disperato, tra il cinismo di alcuni colleghi e la paura dei pazienti. Storia di una crescita personale e vero e proprio romanzo di formazione, Scrubs si concentra moltissimo sul suo protagonista e ha fatto delle fantasie mentali di JD il proprio marchio di fabbrica.

In occasione del compleanno dell’interprete Zach Braff ecco cinque tra le più significative fantasie mentali di JD. ATTENZIONE: l’articolo potrebbe contenere spoiler

La prima fantasia di JD – Il mio primo giorno 1×01

Sebbene non sia migliore di molte altre fantasie di JD, quella presente nell’episodio Il mio primo giorno va comunque ricordata perché è stata quella che ha insegnato allo spettatore a rapportarsi con JD.

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In questa prima fantasia vediamo JD e Eliott che si stanno dirigendo verso il piano superiore, finché la ragazza non dice: “Non è una gara”. A quel punto JD immagina se stesso con una pettorina numerata, un traguardo da raggiungere e una folla plaudente che lo guarda mentre, per rinfrescarsi, il medico ai primi ferri si versa addosso una tazza di caffé.

Il funerale di JD – Le mie parole sagge 6×16

Una delle scene più famose di Scrubs è quella che vede JD seduto accanto al dottor Kelso tra i banchi gremiti di una Chiesa. Alla domanda di Kelso “Sei un idiota?”, JD risponde con un No, signore. Sono un sognatore.

Un’immagine diventata famosa soprattutto perché rappresenta alla perfezione il personaggio di JD, abituato a tenere la testa tra le nuvole. Questo scambio di battute, comunque, arriva alla fine di uno dei film mentali più divertenti di JD, nonostante l’evento a cui partecipa sia triste. Il personale del Sacro Cuore, infatti, si trova in Chiesa per dire addio a Laverne.

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Mentre il coro gospel intona le prime note, JD immagina il suo stesso funerale. Lo vediamo allora in piedi davanti alla sua bara, con gli occhi chiusi e le braccia aperte per collezionare gli ultimi abbracci.

Sullo schermo appaiono gli amici che lo stringono e gli danno l’estremo saluto, finché non arriva il Dottor Cox che abbraccia la salma di JD, salvo scoprire che la salma non è affatto tale e che si tratta di una scena organizzata da JD per prendersi l’abbraccio del suo mentore.

La fantasia finisce con il ritorno alla realtà e JD che borbotta sorridendo al Dottor Kelso: “E poi faremmo il mio vero funerale“. E a questo punto inizia la conversazione iconica.