Il nemico non è l’alieno, ma è la paura per l’ignoto. Quell’impossibilità di riuscire ad accettare il diverso, che ci porta a proiettare i nostri timori sui nostri simili, trasformandoli i nemici da combattere. La Cosa, sebbene sia uscito nel 1982, riesce ancora ad essere estremamente attuale per il suo discorso sull’indifferenza e per tutta l’allegoria che imbastisce. Un’opera che si ispira fortemente ai romanzi di Howard Phillips Lovecraft per dare vita ad una creatura atavica e non definita, capace di mettere tutti contro tutti. Un’antagonista sfuggevole che non fa altro che andare ad accentuare l’atmosfera pressante e claustrofobica che aleggia sull’intera opera.
Rushmore racconta la storia di un giovane sognatore, di una sorta di Icaro moderno e tragicomico, che ha come unica colpa quella di essere arrivato troppo presto, su tutto. Wes Anderson con questa sua opera, ancora lontana dall’inquadrature perfettamente simmetriche, sceglie di raccontare le vicende di un ragazzo, dei suoi obbiettivi e dell’amore impossibile a cui è legato. Un racconto agrodolce, che si discosta dai soliti schemi narrativi, per andare a narrare una storia in modo originale ed arguto. Un film stilisticamente interessante, una sorta di omaggio velato al mondo del cinema e in particolar modo a tutte le carriere travagliate degli artisti.