6. Mélanie Laurent, assistente prescelta di Tarantino
Il regista costrinse l’attrice ad imparare l’arte dei proiezionisti. Un mestiere ormai in disuso, che era tra i lavori che Tyler Durden saltuariamente svolgeva, inserendo fotogrammi di falli tra le pellicole. Un doppio omaggio a Fight Club (Shosanna inserisce il suo video messaggio nel cambio della pellicola), che Tarantino voleva fosse il più verosimile possibile. Dopo aver lavorato su diversi trailer e cartoni animati, l’esame finale della Laurent fu la proiezione di Reservoir Dogs al New Beverly Cinema di Los Angeles, dove l’attrice ha lavorato come proiezionista.
7. “Io ho un messaggio per il set: voi state per bruciare tutti. E voglio che guardiate bene in faccia il regista che vi brucerà”
Sì, forse la citazione non è precisa, ma calza alla perfezione con la situazione che si era creata durante le riprese della complessa sequenza. Certamente tra le più belle del film, ma anche tra le più difficili e pericolose da girare, la sequenza dell’incendio del cinema causò non pochi problemi alla produzione. Tarantino la girò al sicuro dentro una tuta ignifuga e alto sulla sua gru, mentre al suo cast lasciò il lavoro sporco. Eli Roth e Omar Doom riportarono delle ustioni, e la scena fu completamente ingestibile. Non era previsto infatti che la grossa svastica sopra al palco cadesse, ma i costi e i rischi di questa sequenza erano talmente alti che la take fu comunque tenuta.
8. Eli Roth, pupillo di Tarantino
L’attore, che nel film interpreta Donnie Donowitz, è profondamente legato da diversi rapporti professionali con Tarantino. Fu quest’ultimo infatti a produrre il secondo capitolo del suo Hostel, favore che Roth ricambiò girando il faketrailer Thanksgiving per Grindhouse. Anche in Bastardi senza gloria Eli Roth ha speso le sue doti di regista: è infatti lui l’autore di Orgoglio di una nazione, il film proiettato nella sopracitata sequenza. Eli Roth, parodizzando il cinema di propaganda, ha reso omaggio alle sue origini ebraiche.
La morte di Bridget Von Hammersmark, per mano di Hans Landa, è una scena particolarmente cruda. Per mano non letteralmente, perché benché nelle inquadrature precedenti fosse presente Christoph Waltz, lo stacco che porta al dettaglio dello strangolamento non ritrae le mani di quest’ultimo. Le mani che cingono il collo di Diane Kruger sono proprio quelle di Quentin Tarantino. Questo sollevò un polverone di polemiche durante l’esplosione del caso Weinstein e della corrente #MeToo, ma la Kruger ha sempre difeso il regista, con il quale ha avuto uno splendido rapporto lavorativo.
10. Altre mirabili citazioni
Tarantino ha sempre dichiarato di essere un vorace cinefilo, di quelli più assidui e insaziabili. Bastardi senza gloria è ricco di riferimenti al suo immaginario cinematografico; alcuni più evidenti, come quelli già visti, altri più sottili. Ad esempio il personaggio interpretato da Gedeon Burkhard, Wilhel Wicki, è un omaggio a due registi amati da Tarantino: Georg Wilhelm Pabst e Bernard Wicki. Lo pseudonimo italiano di Donnie Donowitz la sera del gala è Antonio Margheriti, nome di un regista italiano scomparso nel 2002, anch’egli tra i preferiti di Tarantino. Infine, il nome del generale Ed Fenech (Mike Myers) è un chiaro riferimento alla bellissima attrice Edwige Fenech, che Tarantino convocò in rappresentanza del cinema di genere per Hostel-Part II.
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