Possiamo cominciare col dire questo: in Italia in pochissimi ascolteranno questo album. Come sarete in pochissimi a leggere questa news. Il che tra l’altro ci dà la misura di quanto poco, nel nostro paese, le persone si interessino poi realmente ai temi importanti, parlandone di continuo ma sempre senza approfondire. E anche quando si tratta di un semplice album musicale.
Introduciamo Grimes, alias Claire Boucher, musicista e cantautrice canadese, stella dell’alternative pop attiva da inizio decennio sulla scena musicale. Artista capace, intuitiva, fantasiosa, auto-ironica, e soprattutto indipendente, in grado di scrivere, registrare e produrre da sola tutta la sua musica. Già questo dovrebbe bastarvi per iniziare a seguirla immediatamente, e a cominciare magari dal suo capolavoro Art Angels del 2015.
Un nuovo capitolo: un disco sul riscaldamento globale.
Se non bastasse, ecco qui l’annuncio del suo prossimo album, che uscirà presumibilmente quest’anno. Su Instagram la cantante spiega il concept di Miss_Anthropocene, a partire dal titolo, come l’unione di due parole. Una è misantropo (Miss_Anthrop), che indica qualcuno che odia, rifugge, disdegna e aborrisce la specie umana. La seconda è antropocene (Anthropocene), termine in uso dagli anni ’80 per teorizzare un’intera era geologica, quella che ha visto l’avvento dell’uomo come fattore critico di cambiamento e modificazione degli equilibri climatici e territoriali del pianeta.
Il singolo che per ora ha anticipato l’album, We Appreciate Power, è una delle migliori canzoni degli ultimi mesi. Grimes descrive il pezzo come un “Pro-A.I.-propaganda girl group che incarna la nostra potenziale schiavitù/distruzione per mano dell’Intelligenza Generale Artificiale”. Nel concept, ciò si collega alla figura centrale, appunto, di Miss_Anthropocene (che sarà un personaggio vero e proprio).
Viene descritta da Grimes come “Dea antropomorfa del cambiamento climatico, un demone psichedelico abitante dello spazio/regina di bellezza che assapora la fine del mondo“. Temi fantascientifici, figure grottesche, toni apocalittici. “Ella è composta di avorio e olio”, ha poi aggiunto la cantante. Eccone qui sotto una rappresentazione, disegnata dalla stessa Grimes.
Nelle intenzioni artistiche dell’album, la fine del mondo sarà qualcosa di confortevole, appagante, e resa piacevole dalle nuove tecnologie e dalle realtà virtuali in sempre continua espansione. Escatologia, determinismo tecnologico, distopia retro-futuristica (i ritmi anni ’80, obbligatori in questi anni, ci sono tutti), eutanasia sociale. Insomma, non proprio un album registrato tanto per passare il tempo.
Anzi, Miss_Anthropocene promette di essere tranquillamente una delle migliori uscite del 2019 e, lo ripetiamo, sarà davvero un peccato che in Italia lo ascolteranno in pochissimi. Ma, noi ve lo diciamo, se avete bisogno di scoprire musica nuova, moderna (anzi, post-moderna), che parli a noi e dei nostri tempi, Grimes è assolutamente un ottimo inizio. Se vorrete darci retta, si può già ascoltare un nuovo singolo (indicato come demo) della cantante, intitolato Pretty Dark (Demo). Vi consigliamo inoltre il suo featuring inAmo, l’ultimo album dei Bring Me the Horizon, nella canzone Nihilist Blues.