Love, Death & Robots e la bufala sull’orientamento sessuale

Lo scorso 15 marzo è sbarcata su Netflix, Love, Death, and Robots, serie animata antologica prodotta da David Fincher e Tim Miller

Love Death & Robot e la bufala sull'orientamento sessuale
Condividi l'articolo

Lo scorso 15 marzo è sbarcata su Netflix, Love, Death & Robots, serie animata antologica prodotta da David Fincher e Tim Miller, divisa in 18 episodi dalla durata variabile, utilizzando stili di animazione completamente differenti tra loro.

Recentemente, Love, Death & Robots (qui la nostra recensione) è stata al centro di diverse polemiche causate dalla scoperta che l’ordine degli episodi presenti nel menu di Netflix, varia da utente a utente. In seguito a questo insolito aspetto, gli spettatori hanno ipotizzato su Twitter che la variazione dell’ordine delle puntate fosse legata all’identità e all’orientamento sessuale di ogni singolo utente.

Leggi anche: I migliori film di fantascienza dal 2000 ad oggi

Lukas Thoms, co-fondatore di Out in Tech, aveva diffuso un tweet mettendo in evidenza come l’ordine degli episodi fosse legato a questo aspetto.

 

Alla sinistra c’è il mio account che mostra come primo episodio l’episodio con la trama dedicata alla relazione lesbica, mentre a destra c’è l’account del mio amico etero Andrew, che inizia con la puntata che contiene una scena di sesso tra individui eterosessuali realistica ed esplicita.”

Leggi anche: Le peggiori serie originali Netflix secondo Rotten Tomatoes

A fermare il polverone è intervenuto Netflix stesso, che attraverso il profilo ufficiale di Twitter ha messo fine alle diverse ipotesi per quanto riguarda la variazione degli episodi che cambia da settore a spettatore.

 

LEGGI ANCHE:  Love, Death & Robots rinnovata per la stagione 4

Non abbiamo mai avuto una serie simile, quindi stiamo provando qualcosa di totalmente nuovo: presentare quattro diversi ordini degli episodi. La versione che vi viene mostrata non ha niente a che fare con il genere, l’etnia o l’identità sessuale, informazioni di cui non siamo nemmeno in possesso“.

Leggi anche: Netflix, dopo Bandersnatch arrivano nuovi film interattivi

Continuate a seguirci su LaScimmiaPensa.com