4) Scott Pilgrim VS The World – Edgar Wright (2010)
A metà strada tra un fumetto ed un’opera cinematografica, Scott Pilgrim VS The World prende il meglio dai due mezzi e li fonde assieme.
Edgar Wright, padre della trilogia del cornetto e maestro del montaggio, realizza così un prodotto unico nel suo genere, che trova la sua forza nelle soluzioni registiche e visive dell’autore. Un’opera che sa come far divertire lo spettatore, mettendolo di fronte a situazioni inverosimili e che prendono ampiamente ispirazione dalla cultura pop di questi ultimi anni. Scott Pilgrim VS The World è quindi un film che risulta impossibile da non amare, soprattutto per chi si dichiara appassionato di graphic novel e videogiochi. Un prodotto che insegna indirettamente a molti registi contemporanei il giusto equilibrio che deve intercorre tra il cinema e il mezzo a cui si ispira. Un lavoro che riconferma il talento di Edgar Wright dietro alla macchina da presa.
5) Le streghe son tornate – Alex de la Iglesia (2013)
Le streghe sono tornate è una commedia horror che vede come protagonisti un gruppo di ladri e la loro fuga dalla città , con un grosso incasso ed un ostaggio indesiderato. Un’opera sopra le righe, divertente e scanzonata, che prende ispirazione dal cinema grottesco per dare vita ad una storia assurda, ma socialmente attuale. Misogino per il pubblico femminile e femminista per quello maschile, l’opera in realtà non si schiera da nessuna parte, limitandosi unicamente a criticare la società di oggi ed i suoi comportamenti. Le donne, spesso favorite delle leggi e dal governo, vengono dipinte come streghe manipolatrici, arriviste e assetate di soldi e di potere. Gli uomini, incapaci, inetti ed irresponsabili sembrano essere la perfetta giustificazione del comportamento femminile, se non fosse per la loro natura buona e quasi servile. Due mondi opposti che collidono tra di loro a causa dell’amore e del sesso, motori scatenati dell’universo.
La critica verso la religione trova la sua massima espressione nella scena iniziale della rapina, dove il protagonista vestito da Gesù Cristo irrompe in una gioielleria, rapinandola e portandosi via delle monete d’oro. La figura sacra viene così paragonata ad un mezzo per l’arricchimento personale, rivolgendo così una critica alla Chiesa; a sua volta abile manipolatrice di ingenui. Il film di Alex de la Iglesia si rivela così una continua e costante critica/parodia alla società moderna, che sa come giocare i simboli e gli stilemi dei generi a cui si ispira. Un’opera che riprende in parte lo stile visionario di Sam Raimi e Guillermo Del Toro, per dare un corpo ed un’anima ad una satira grottesca ed orrifica del mondo moderno.