Una rivoluzione, di quelle che riscrivono i libri.
A quanto pare il suono potrebbe presto cambiare identità. Secondo i modelli della fisica il suono è ciò che percepiamo di una vibrazione data da un corpo in oscillazione, detto sorgente sonora. Questo, esercitando una pressione sulle particelle che lo circondano, arriva fino al nostro apparato uditivo, attraverso fasi successive di compressione e rarefazione del mezzo attraverso il quale si sta muovendo.
In virtù di tali connotati il suono è sempre stato trattato come un’onda. Come tale, i parametri con cui viene definito sono quelli tipici di un’onda, che hanno sempre descritto le caratteristiche del suono alla perfezione. Ad esempio la frequenza, legata al parametro sonoro dell’altezza.
L’ipotesi di due italiani potrebbe completare questo modello.
Un po’ come fu per la luce, della quale oggi accettiamo la doppia natura corpuscolare e ondulatoria. Due ricercatori italiani, Alberto Nicolis e Nicola Penco, hanno avanzato questa ipotesi dopo diversi esperimenti: hanno osservato che il suono interagisce con la gravità in una maniera assolutamente unica. Infatti nello sviluppo analitico di queste relazioni, sembra avere una massa negativa.
Per la sua natura, il suono è anche una forma di trasmissione di energia che, per quanto debole, non è trascurabile dal punto di vista microscopico. La teoria però non sfrutterebbe l’equivalenza tra energia e massa derivante dalla relatività di Einstein, perché è osservabile anche nei limiti scalari della fisica classica.
E ciò che si osserva è una repulsione tra la gravità e le onde sonore.
Come conseguenza immediata il suono tende ad andare verso l’alto, poiché subisce la deviazione della gravità, con la quale interagisce. Inoltre, poiché dotato di massa, sarebbe anch’esso un generatore di deboli campi gravitazionali. Tutte queste osservazioni sono ancora estremamente complesse da spiegare, e non ancora si possono cogliere le possibili applicazioni pratiche.
I due ricercatori continueranno a studiare questo affascinante fenomeno. Dopo aver pubblicato pochi giorni fa “The gravitational mass carried by sound waves” sulla rivista Physical Review Letters, sperimenteranno nuovi modi per osservarlo. Tra questi, un aiuto importante potrebbe essere fornito dai terremoti. Le onde longitudinali di un sisma sono infatti onde meccaniche assimilabili a quelle sonore. Non ci resta quindi che aspettare gli sviluppi di quello che potrebbe essere un epocale traguardo scientifico nostrano.
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