Il frontman degli Afterhours ha parlato diffusamente del suo nuovo progetto a Repubblica. Germi prende il nome dal quarto album della band, pubblicato nell’ormai lontano 1995 e primo lavoro in lingua italiana. La miscelazione di stili, intenti, suoni e rumori si riflette negli intenti dietro l’apertura dell’omonimo locale:
“Questo posto nasce per essere un centro di contaminazione; soprattutto, spero, culturale. […] Ci saranno reading, slam poetry, musica, workshop di scrittura e di musica, perchè no; ci sarà discussione, spero. E poi i libri, che sono l’anima di questo posto.”
Germi è quindi il nome perfetto per un’idea di inquinamento tra forme e generi d’arte completamente differenti.
“E’ un posto che abbiamo voluto appositamente non puro: il concetto di purezza al giorno d’oggi allontana, noi invece vogliamo sporcarci.”
E il primo a infettarsi di Germi è stato proprio Manuel Agnelli.
“Questa è una delle cose più lontane possibili dalla tv mainstream o da X Factor, che ho fatto negli ultimi tre anni. Esteticamente mi rappresenta molto più di X Factor, e nello stesso tempo è anche molto più piccolo, per cui è chiaro che più sono grandi i discorsi, più i contenuti sono diluiti. […] Io avevo bisogno di tornare a fare discorsi precisi.”
Non ci resta che andare a trovare Agnelli in questa “incubatrice sana di Germi culturali”, e scoprire qual è il clima che ha voluto creare in questo club.