Enzo Di Benedetto è morto lo scorso 21 febbraio a 63 anni.
Enzo Di Benedetto insieme a Roberto Stani detto “Ciopper” avviano la memorabile apertura del capolavoro del grande Claudio Caligari, Amore tossico (1983), attraverso l’iconica sequenza del gelato, nella quale tra i due amici nasce una discussione per riuscire a risparmiare qualche spicciolo sufficiente a prendere qualche dose di eroina. Ciopper decide comunque di prendersi un gelato con i miseri quattrini rimastigli, scatenando la famosa battuta di Enzetto.
Il film di Caligari racconta di un gruppo di tossicodipendenti romani tra cui Cesare, Enzo, Roberto, detto Ciopper, Massimo, Capellone, Michela, Loredana, Debora e Teresa, una compagine di eroinomani di Ostia che vivono la loro vita in cerca della dose quotidiana, tra furti, rapine, risse e problemi con la giustizia.
Caligari utilizza l’espediente neorealista di usare attori non professionisti, addirittura veri eroinomani, ciò donò alla pellicola un carattere documentaristico e realistico: alcuni degli attori furono arrestati sul set ed ebbero delle reali crisi d’astinenza. Un cinema-verità che descrive la realtà degli anni 80 nelle zone precarie romane, dalla semplicità delle espressioni enfatiche in romano, alle crude inquadrature sugli sguardi spenti dei protagonisti e al vuoto esistenziale che li attanaglia. Un cult che scrive anch’esso la storia del cinema italiano, premiato nel 1983 al Festival di Venezia.