Una nuova versione del famoso videoclip del gruppo rap finlandese.
Sono passati vent’anni, ma Freestyler dei Bomfunk MC’s è ancora viva nei nostri ricordi. Un bel pezzo rap (o hip-hop, come si diceva allora) in stile drum and bass/jungle, semplice, accattivante, con una produzione futuristica e un flow assolutamente coinvolgente. Dulcis in fundo, il celebre videoclip, nel quale il ragazzino protagonista può controllare le persone attorno a lui esattamente come controlla la musica.
Una metafora che riguarda l’innovativo uso (per allora) dei lettori cd (in questo caso MINIDISC) a comando digitale, che consentivano a piacere di stoppare, accelerare, cambiare canzone, tornare all’inizio, ecc. Il “potere” di fare tutto questo sembra venir conferito al protagonista da B.O. Dubb, il cantante dei Bomfunk MC’s. Sarà sempre lui, alla fine, a revocare quello stesso potere e a far “precipitare” il protagonista di nuovo all’inizio, come al risveglio da un sogno.
Il significato del video sembra voler essere il seguente: anche se le nuove tecnologie conferiscono un controllo senza precedenti sulla fruizione della musica, essa avrà sempre l’ultima parola, in quanto è la musica a “catturare” l’ascoltatore, e non viceversa.
Passano gli anni. I Bomfunk MC’s producono, oltre al famoso In Stereo (1999), altri due album: Burnin’ Sneakers (2002) e Reverse Psychology (2004). Il successo, tuttavia, non eguaglia neanche lontanamente quello del primo album, spinto appunto da Freestyler, e dal 2005 il gruppo rimane inattivo.
2019. Sono passati vent’anni, e l’eredità di quel famoso pezzo rap, come si diceva, è ancora ben riconosciuta da tutti quelli che lo ascoltarono allora. Quindi cosa potrebbe esserci di meglio di un nuovo videoclip, sulle orme del primo, per festeggiare il ventennale del famoso successo? Ecco quindi Freestyler 2019.
La canzone è la stessa, niente remix, niente aggiunte; cambia solo il video. Stavolta la protagonista è una ragazzina, che rispetto al suo predecessore di vent’anni fa sembra divertirsi molto di più, avendo numerosi poteri di controllo ben più efficaci. Questo potrebbe essere un riferimento all’ancora più accresciuta possibilità di manipolazione della musica, che con le tecnologie contemporanee può essere maneggiata in maniera ben più completa rispetto a vent’anni fa. Il finale, tuttavia, è lo stesso: B.O. Dubb, necessariamente invecchiato, revoca ancora il potere conferito alla protagonista, come fece già vent’anni fa. La musica ha ancora il controllo.