John Travolta compie 66 anni. Nato nel New Jersey il 18 Febbraio 1954, oggi l’attore è uno dei più famosi divi di Hollywood, con al suo attivo pellicole divenute cult. Tuttavia, se c’è un interprete che ha subito gli alti e bassi di una carriera nello star system di Hollywood quello è proprio John Travolta.
Basta guardare gli ultimi anni della sua vita personale e della sua carriera per comprendere quanto altalenante sia il percorso dell’attore e ballerino statunitense. Nel 2009 perde il figlio Jett, mentre dal 2012 combatte con numerose accuse di molestie sessuali. L’ultima ha portato anche a mettere in discussione la sessualità dell’attore, quando l’ex pilota Douglas Gotterba annunciò alla stampa di aver avuto una lunga relazione con l’interprete.
John Travolta, in altre parole, sa cosa significa essere al centro del mondo e, un attimo dopo, ritrovarsi ai margini, dimenticato da tutti e trattato come se non valesse niente. Sentimenti, questi, che conosce sin dall’inizio della sua carriera. Dopo aver ricevuto la nomination all’Oscar per la sua interpretazione nel ’77 in La Febbre del Sabato Sera e aver preso parte ad un grandissimo successo di pubblico come Grease l’anno successivo, John Travolta sparì dai radar dei produttori.
Leggenda vuole che i successivi insuccessi della sua carriera furono dovuti a delle scelte infelici: pare infatti che John Travolta rinunciò ai ruoli di protagonista in Ufficiale e Gentiluomo e American Gigolò, andati entrambi a Richard Gere. Nel corso degli anni successivi partecipò a film che non ottennero il riscontro sperato, come Urban Cowboy e Due Come Noi. In quegli anni, inoltre, l’attore si portava ancora sulle spalle il lutto per la perdita della moglie Diana Hyland, conosciuta sul set di The Boy in the plastic bubble e scomparsa in seguito alla diagnosi di un cancro al seno.
Nell’89 John Travolta recita in Senti Chi Parla, primo capitolo di una trilogia destinata negli anni a diventare un cult dei meravigliosi anni Ottanta, ma la carriera di John Travolta sembrava comunque relegata a ruoli minori, in film che difficilmente sarebbero riusciti a lasciare il segno nella storia del cinema.
La svolta, tuttavia, non è lontana e arriva nel 1994 quando il regista Quentin Tarantino lo sceglie per un ruolo nel suo film Pulp Fiction, dove Travolta interpreta Vincent Vega.
In un’intervista al Telegraph, Tarantino ammise di aver scelto John Travolta più per un capriccio che per puro desiderio. Confessò di aver puntato su Travolta dopo averne sentito parlare dalla sua critica cinematografica preferita, Pauline Kael. Quando le chiesero se secondo lei John Travolta sarebbe tornato a lavorare nel cinema che contava, la Kael rispose: Deve. Il cinema ha bisogno di lui.
Frase che Quentin Tarantino prese alla lettera, regalando a John Travolta il ruolo che gli avrebbe portato la sua seconda nomination e gli avrebbe aperto le porte di Hollywood.
Vincent Vega è, ad oggi, uno dei personaggi più iconografici della storia del cinema contemporaneo. Citazioni al suo personaggio sono disseminati ovunque, in televisione (con un episodio di Una Mamma per Amica, dove tutti sono vestiti a tema Tarantino) e al cinema. Un esempio è il recentissimo La Vita in un Attimo, attualmente nelle sale, dove il personaggio interpretato da Oscar Isaac è vestito proprio da Vincent Vega.
La scena del ballo con Uma Thurman ha quattro milioni di visualizzazioni sul canale youtube della Miramax, e 22 milioni sul primo video che risulta dalle ricerche.
Da Pulp Fiction la stella di John Travolta si accende di nuovo, e l’attore comincia a lavorare con grandi interpreti e importanti registi. Arriva Phenomenon, di Jon Turteltaub, La sottile linea rossa di Terrence Malick, ma anche Michael di Nora Ephron.
Oggi, a 65 anni, con il rimpianto di non essere riuscito a realizzare il suo sogno — quello di interpretare James Bond — John Travolta continua a far parlare di sé. Qualche giorno fa è apparso, per la prima volta, completamente pelato, mentre il suo ultimo film Gotti, è pronto per fare da protagonista ai Razzies Awards, i premi per i film più brutti dell’annata cinematografica. Ma nonostante questo, John Travolta ha ipotecato la sua permanenza nell’Olimpo di Hollywood, con la consapevolezza di aver lasciato la sua impronta nella storia della settima arte. Un favore, questo, che deve a Quentin Tarantino e, soprattutto, a Vincent Vega.