Oscar 2019: Scorsese,Tarantino e Spike Lee in una lettera aperta contro l’Academy

I registi e gli attori si uniscono in una petizione contro le decisioni dell'Academy.

Quentin Tarantino Academy
Quentin Tarantino
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Vento di bufera ad Hollywood dove le principali figure dello spettacolo hanno firmato una petizione contro l’Academy. A scatenare le proteste è stata la decisione da parte del presidente John Bailey di consegnare i premi per montaggio, fotografia, cortometraggio dal vivo, trucco e acconciature durante le pause pubblicitarie.

UPDATE: L’Academy risponde alle accuse

Una decisione che ha smosso gli animi dei registi e attori che da sempre collaborano con questi professionisti. A rivolgersi all’Academy in una lettera aperta, stavolta, sono  Martin ScorseseQuentin TarantinoSpike Lee, insieme ad altri registi, fotografi, costumisti e tanti altri attori:

“Lunedì 11 febbraio 2019, John Bailey, Presidente dell’Academy of Motion Picture Arts & Sciences ha annunciato che quest’anno la consegna degli Oscar  per la miglior fotografia, il montaggio, il cortometraggio dal vivo e il trucco e acconciature non sarà trasmessa in diretta, ma durante le pause pubblicitarie. Questa decisione è stata presa per ridurre la durata dello show da quattro a tre ore. La chiarissima replica data dai nostri colleghi e l’immediata reazione dei dirigenti del settore ci dice che siamo ancora in tempo per sovvertire questa decisione. 

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Noi riteniamo che questo taglio e questa opera di potenziale censura siano contrari allo spirito della missione promossa dell’Academy. La formula della trasmissione televisiva degli Academy Awards è stata modificata più volte nel corso degli anni, in modo da mantenere costante il livello di interesse. Questo, però, mai sacrificando l’integrità della missione originale dell’Academy. Quando il riconoscimento di coloro a cui va il merito della realizzazione del grande cinema viene sminuito dalla stessa istituzione che dovrebbe proteggerlo, allora non  stiamo più sostenendo lo spirito dell’Academy di celebrare il cinema come forma d’arte collaborativa. Per citare il nostro collega Seth Rogen, “Quale modo migliore di celebrare i risultati raggiunti dal cinema se non quello di non onorare pubblicamente coloro che filmano, letteralmente, le cose?”.

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