Il (presunto) satanismo nello sketch dell’attrice romana al Festival è diventato un caso mediatico. Dimenticando l’ironia a casa.
Il Festival di Sanremo, ormai da decenni, esercita sul popolo italiano un’influenza che nessun’altra manifestazione di massa riesce ad esercitare. La quintessenza della popolazione italiana, con i suoi pregi e i suoi difetti. Non riesce difficile, dunque, immaginare che fra i 12 milioni di italiani che guardano Sanremo ce ne sia uno, anche solo uno, che riesca a criticare e a fraintendere qualsiasi cosa accada durante il programma. Ed è esattamente ciò che è successo allo sketch di Virginia Raffaele.
L’attrice e co-conduttrice della 69esima edizione del Festival, durante la terza serata, ha portato sul palco uno sketch nel quale imitava alla perfezione i rumori prodotti da un vecchio vinile che suona su un grammofono rotto la celeberrima canzone Mamma di Beniamino Gigli. E ad un certo punto, mentre fingeva che il disco avesse iniziato improvvisamente a girare al contrario, ha pronunciato per cinque volte consecutive, con voce stridula, la parola “Satana”.
Virginia Raffaele ha evocato il demonio sul palco dell’Ariston? Non ci è sembrato.
La presunta seduta satanica della Raffaele era solo una parodia della leggenda popolare che teorizzava l’inserimento da parte degli artisti, nei dischi, di messaggi subliminali a sfondo satanico che potevano essere captati dagli ascoltatori ascoltando i vinili al contrario. Diffusasi sul finire degli anni ’60, la leggenda ha poi condizionato sempre più ascoltatori che hanno finito per sentire invocazioni al diavolo in quasi ogni disco. E l’attrice ha inserito, ironicamente, la parola “Satana” anche nel più tranquillo e spensierato dei dischi della canzone italiana.
Ma l’esplicito riferimento ai presunti messaggi nascosti nei vinili non è stato colto da tutti. L’esorcista Don Aldo Buonaiuto, sul quotidiano online In Terris, ha criticato fortemente lo sketch, invitando la Raffaele a chiarire la situazione equivoca, definita “uno scivolone sconcertante”. E anche Matteo Salvini si è schierato dalla parte di chi vede nello sketch dell’attrice un pericoloso inno al diavolo. Perchè Sanremo non è mai solo musica.
Il giornalista Enrico Mentana, con un post su Facebook, si è immediatamente schierato a favore di Virginia Raffaele. Mentana ha ironizzato sull’assurdo dibattito scatenato da uno sketch innocente, anche se andato in scena a Sanremo. Forse, nel marasma generato dal Festival, ci siamo dimenticati dell’ironia.