Oscar 2019: Guillermo del Toro e Alfonso Cuaron contro l’esclusione di Fotografia e Montaggio

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Aumenta la polemica dopo la decisione dell’Academy

I membri dell’Academy Awards hanno deciso che le categorie di Miglior montaggio, Miglior fotografia, Miglior cortometraggio e Miglior trucco agli Oscar 2019 (che si terranno domenica 24 febbraio) verranno premiati durante la pubblicità, quindi non avranno alcuna risonanza mediatica immediata. Conseguentemente familiari, parenti e fan non potranno fare il tifo per i loro amici, parenti e beniamini. Una decisione inaccettabile per tutti, ancora di più per gli addetti ai lavori.

Il primo a schierarsi contro questa decisione è il regista Guillermo del Toro che nel suo tweet di dissenso dice che Fotografia e Montaggio sono il cuore del loro lavoro, “Sono il cinema stesso”

https://twitter.com/RealGDT/status/1095139999270367232

Un altro importante regista, Alfonso Cuaron, ha detto che “nella storia del cinema, i capolavori non sarebbero potuti esistere senza suono, colore, storia, attori e senza musica. Nessun singolo film sarebbe esistito senza fotografia e montaggio”

Il leggendario direttore della fotografia Emmanuel Lubezki ha scritto su Instagram che l’Academy ha preso una decisione “sfortunata” dato che “fotografia e montaggio sono particelle essenziali del cinema!”. Lo sceneggiatore Chris Schleicher dice chiaramente all’Academy e all’emittente televisiva ABC di vergognarsi. Il regista Reed Morano è dello stesso avviso criticando Hollywood e affermando che “i soldi [della pubblicità] sono più importanti dell’arte”

Vi ricordiamo che l’Academy pur di accorciare i tempi della serata aveva detto che solo 2 delle canzoni nominate agli Oscar si sarebbero esibite sul palco. Lady Gaga (nominata per il film A Star is Born) si è adirata per la scelta dicendo che non avrebbe fatto nessuno show se l’Academy non avesse fatto marcia indietro su questa decisione discriminante per i suoi colleghi.

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A Star is Born
Una scena dal film candidato all’Oscar A Star is Born

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Dopo il rifiuto di Kevin Hart di presentare gli Oscar, il caso sulle canzoni in gara e questa ennesima polemica, sembra che l’Academy non sappia più che pesci prendere per risalire la china. Sempre però ormai evidente che lo show, trasmesso da ABC, abbia perso parte della sua presa sul pubblico. Ad incidere, probabilmente, non è stata la lunghezza dello show (il Super Bowl ha all’incirca la stessa durata) ma l’ormai scontata assegnazione dei premi, distribuiti per accontentare tutti i partecipanti, le scelte sempre più politiche dell’Academy e, probabilmente, l’assenza di un presentatore importante.

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