Sdentato e Hiccup tornano sul grande schermo per un’ultima ed entusiasmante avventura: Dragon Trainer: Il mondo nascosto.
Ogni viaggio ha la sua conclusione e quello della DreamWorks, intrapreso ormai dieci anni fa, giunge anch’esso al suo epilogo. Hiccup e Sdentato, protagonisti assoluti del brand terminano così il loro percorso di crescita, salutando il proprio pubblico con un finale all’altezza della situazione, nonostante qualche sbavatura che non può che far storcere il naso.
Se i precedenti capitoli infatti presentavano una sorta di cinismo di fondo, nell’ultimo atto della saga, questo elemento viene meno, evidentemente per redere Dragon Trainer: Il mondo nascosto più digeribile anche ai più piccoli.
Una scelta comprensibile al livello economico, ma che indirettamente ha reso la sceneggiatura meno convincente e plausibile.
Un lavoro meno arguto e più scanzonato, che non centra perfettamente il bersaglio, finendo con il raccontare una storia edulcorata, simpatica ed a tratti banale. Una resa che però non si confà con i lavori precedenti, che rimangono molto più maturi sia nei toni e sia nel modo con cui sono stati narrati.
L’antagonista di Dragon Trainer: Il mondo nascosto, nonostante sia dotato del carisma necessario per ricoprire il ruolo, risulta spesso contraddittorio. Un personaggio che non si palesa mai per ciò che dovrebbe e vorrebbe essere. Un nemico che, nonostante si dichiari al pubblico come cinico e crudele, finisce mostrandosi completamente diverso; una scelta narrativa non del tutto logica, studiata per non turbare i più piccoli.
La volontà della DreamWorks di accontentare tutti, prende quindi il sopravvento, ripercuotendosi sull’atto finale di Dragon Trainer.
>Una decisione che porta questo film sulla stessa lunghezza d’onda un episodio finale per una serie tv per bambini, lasciando così l’amaro in bocca a tutti i fan più assidui della saga. Nonostante ciò, quest’ultimo capitolo della trilogia di Dean DeBlois, riesce ugualmente ad essere piacevole, visivamente mozzafiato ed emozionante, anche grazie al dirompente effetto nostalgia.
Dragon Trainer: il mondo nascosto è quindi un’opera che permette di trascorrere due ore in modo piacevole, senza mai far accusare il peso della sua durata. Un film che scorre via in modo fluido, tra altri e bassi e tra un volo e un altro. Un’avventura che, seppur condita da una morale piuttosto abusata, riesce comunque a lasciare il segno, Un addio a quel mondo vichingo, che ci ha fatto tanto sognare nel corso degli anni. Una conclusione che, indipendentemente da tutto, non può che farci stringer il cuore.