Stanley Kubrick è uno tra i più importanti cineasti della storia.
Tanto importante da aver creato intorno alla sua figura e alla sua produzione quell’alone mitologico che circonda le personalità titaniche come la sua. Kubrick è passato alla storia non solo per le sue meravigliose pellicole, ma anche per tutti quei particolari che lo caratterizzano. L’eremitica lontananza dagli studios americani, la cura maniacale dei dettagli, i lunghi anni di letture, studio e preparazione sui nuovi soggetti che separavano anche di un decennio i suoi film. Tutte piccolezze, comuni a tanti artisti, ma che nel caso di Stanley Kubrick contribuirono ad alimentare la curiosità nei suoi confronti, nonché qualche oscura maldicenza.
Senza considerare la teoria che lo vuole regista scelto dal regime americano per filmare lo sbarco lunare nel 1969, sono numerose le elucubrazioni complottiste che lo riguardano. Innegabilmente Kubrick ha nell’immaginario collettivo dei veri e propri tratti leggendari. Questi, uniti ai temi toccati dai suoi film in coincidenza con una certa epoca della storia moderna, hanno ingigantito delle chiacchiere fino a renderle teorie accreditate da molti gruppi di complottisti.
La NASA e il suo progetto di culto sessuale
Questa teoria afferma che mentre il regista filmava lo sbarco lunare apprese della setta di Saturno, un culto che in qualche modo riunisce tutti i grandi problemi della contemporaneità sotto un’egida spaziale. Se la teoria può sembrare assurda, ancora più delirante è quella per cui la NASA, anch’essa imbrigliata con questa setta, avrebbe sistematizzato il culto sessuale dei bambini per raggiungere lo stadio evolutivo supremo. E secondo queste speculazioni, il vero motivo della corsa americana allo spazio era la realizzazione di questa religione saturnale.
A quanto pare Kubrick, conscio di questo pericolo, avrebbe cercato attraverso le sue pellicole di avvertire il pubblico dell’imminente catastrofe. A cominciare da Lolita, che allude ad una rete di sfruttamento sessuale minorile, passando poi per 2001: Odissea nello spazio. Il viaggio verso l’oltre-infinito, originariamente, sarebbe dovuto passare per Saturno, ma la lunga mano degli illuminati, attraverso la Warner Bros, dirottò il percorso verso Giove. Questi film sono precedenti al ’69, anno in cui apprese del complotto, ma gli studiosi del fenomeno hanno individuato un filo rosso che attraversa tutta la sua carriera. Eyes wide shut parla di una pericolosa setta sessuale mondiale, e anche il progetto di AI-Intelligenza artificiale in qualche modo sarebbe stato un avvertimento del cineasta.
Questa è davvero assurda. Assurda persino rispetto ai deliri del documentario Room 237, che ha cercato di snocciolare il grande complotto dietro l’horror firmato Stanley Kubrick. Assurda perché ci costringerebbe a riconoscere nella figura di Jack Torrance quella del 28esimo presidente americano Woodrow Wilson. A quanto pare il presidente, durante il suo mandato, fu avvertito dal colonnello Edward M. House dell’imminente svalutazione della solida economia americana e lo spinse ad abbandonare il sistema aureo, ovvero quella convenzione economica che sancisce le corrispondenze tra una moneta e una certa quantità di oro. Sistema che fu di fatto abbandonato a favore del sistema fluttuante, inaugurato proprio dagli USA nel 1971.
Ad ogni modo la celeberrima scena del bar incarnerebbe i dubbi economici per la prima volta posti in essere proprio da Wilson.
La scena che si svolge nella Gold room dell’Overlook Hotel vede Jack Torrance ordinare da bere. Prima dichiara di avere della moneta, poi si accorge di non averne e richiede che gli sia fatto del credito. Per lei non c’è nessun problema, risponde Lloyd. Insomma, a quanto pare la coincidenza tra questo dettaglio e il luogo in cui si svolge, la sala d’oro, allude all’abbandono del sistema aureo. I più attenti hanno notato altri sottili dettagli per cui Mr. Torrance sarebbe proprio W. Wilson. Il “blocco dello scrittore” di Jack è lo stesso motivo per cui nel 1913 Wilson fu cacciato dal New York Times. Inoltre la leggendaria foto finale in cui Jack Torrance e gli altri ospiti guardano in camera è datata 4 luglio 1921, esattamente due mesi dopo la fine del mandato del presidente Wilson. Coincidenze? Alcuni sostengono che l’uomo dietro Jack Nicholson assomigli proprio a Wilson. Più o meno.
2001: Odissea nello spazio prova l’esistenza degli alieni
Di male in peggio. In buona sostanza, secondo alcuni scienziati del campo, Kubrick doveva avere dei rapporti molto stretti con i servizi segreti americani. Tanto stretti da permettergli di entrare in possesso di relazioni e documenti molto riservati. Tra questi, le carte relative al rapimento alieno, agli effetti che provoca e alle testimonianze dei sopravvissuti. Secondo i complottisti la sequenza finale del film è chiaramente ispirata al contenuto di quei documenti. Sarebbe il riuscito tentativo di Kubrick di trasporre su pellicola le allucinate visioni collegate all’abduction extraterrestre.
E quindi ovviamente l’anno dopo avrebbe filmato l’allunaggio per coprire, con un documento pubblico, le reali attività spaziali americane, entrate in contatto con civiltà e tecnologie aliene. Ovviamente.
Un’oscura setta ha partecipato alla post-produzione di Eyes Wide Shut
L’ultimo, emblematico, misterico capolavoro di Stanley Kubrick poteva mai sfuggire all’ombra del complotto? Chiaramente no. Il regista, come tutti sappiamo, morì poco prima del rilascio del film. Ciò gli permise comunque di vedere il montaggio finale della pellicola e di approvarlo. Se non fosse stato per la sempre più lunga mano della Warner Bros intervenuta in difesa di una setta. Secondo i complottisti, il film avrebbe bersagliato una setta realmente esistente, e per proteggerla la casa di distribuzione avrebbe modificato il montaggio proponendoci la versione che conosciamo e amiamo tutti, che a credere a questa teoria non sarebbe quella a cui Kubrick diede l’ok. A quanto pare infatti il regista con la sua pellicola bersagliò niente di meno che Scientology.
Scientology e Eyes Wide Shut
Tom Cruise, uno dei volti più conosciuti di Hollywood, è anche uno dei più infaticabili difensori della setta di Scientology. Sarà per questo che qualcuno ha pensato bene che scegliendolo come protagonista, Kubrick stesse in realtà tratteggiando metaforicamente proprio il culto scientologo. Soprattutto perché la figlia Vivian abbandonò la famiglia Kubrick proprio in quegli anni per seguire Scientology. Tra le tante, questa è forse la teoria più interessante. Vedere Eyes Wide Shut come un’allegoria di ciò che accadde al regista in quegli ultimi mesi è sicuramente una teoria verosimile, ma che purtroppo si scontra con la reale cronografia di quegli anni. Vivan aderì a Scientology solo nel 1999: strana coincidenza che non basta a leggere retrospettivamente un fim che al tempo era già in post-produzione (nelle mani di qualche illuminato).