Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, vincitore di 3 Golden Globe e candidato a 5 premi Oscar (qui tutte le nomination agli Oscar 2019), Green Book di Peter Farrelly (stasera alle 21:25 su Rai 1) ha dominato agli Oscar 2019 con ben tre premi, fra cui Miglior Film.
Viggo Mortesen e Mahershala Ali sono i superbi interpreti di una storia realmente accaduta: quella dell’incontro tra il buttafuori italo-americano Tony Lip e il celebre pianista Don Shirley. Nel 1962 Don Shirley è tra i musicisti Jazz piĂą famosi d’America. Quando accetta di suonare in tour negli Stati del Sud, dove la segregazione razziale è ancora la norma, deve ingaggiare un autista che sappia affrontare eventuali problemi. E da questo punto di vista, nessuno possiede il curriculum di Tony Vallelonga: nato e cresciuto nel Bronx, impiegato da 12 anni nel famigerato Club Copacabana.
Green Booknon è semplicemente una fiaba, dove il razzismo si tramuta per incanto in affetto e accettazione.E’ un road movie e un film di formazione, dove 2 persone adulte, che arrivano da una vita di difficoltĂ e pregiudizi, scelgono di abbandonare le proprie certezze.
Peter Farrelly – che con il fratello Bob ha firmato successi del calibro di Tutti pazzi per Mary, Scemo e piĂą scemo e Lo spaccacuori – trova con Green Book il perfetto equilibrio tra veritĂ e affabulazione, ironia e dramma, dove il tocco piĂą lieve della commedia non esclude la forza deflagrante di emozioni, aneddoti, sofferenze realmente vissute.
Green Book: la recensione di una commedia da Oscar
Il Green Bookdel titolo rimanda a The Negro Motorist Green Book: guida ufficiale agli esercizi commerciali, i ristoranti e i motel disposti ad ammettere le persone di colore. La segregazione razziale in America finisce con gli anni ’60 del ‘900. Ma il messaggio del film è quanto mai chiaro. Oggi, in Occidente, quante soluzioni esistono per giustificare lo stesso genere di brutalitĂ ?
Il dato piĂą controverso e interessante del film è la prospettiva di un uomo bianco: un irriconoscibile Viggo Mortensen, grasso, ignorante e sboccato, che pure sa riconoscere la solitudine e a fragilitĂ di un uomo. Dal canto suo, l’inavvicinabile artista che ha il volto di Mahershala Ali (premiato per quest’interpretazione con il terzo, meritatissimo Golden Globe di Green Book) regala a Tony un orizzonte sconosciuto: la cultura come garanzia di riscatto, liberazione, perfino di gioia.