I migliori film del 2018 secondo il New Yorker

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Jeannette: the childood of Joan of Arc di Bruno Dumont

Un ritratto dell’infanzia di Giovanna d’Arco come un’opera rock fortemente inventiva ed energica nell’estetica, con sullo sfondo paesaggi rurali e caratteristici.

Claire’s camera di Hong Sang-soo

Il regista sudcoreano condensa un magnifico dramma pregno di lavoro, amore e arte ricco di incontri casuali e intimi, ambientato al Festival del Cinema di Cannes. Ancora una volta Isabelle Huppert è l’attrice protagonista.

I migliori film del 2018 secondo il New Yorker

Infinite football di Corneliu Porumboiu

Documentario comico che racconta la storia di un burocrate rumeno che vuole cambiare le regole del calcio e si ritrova ad affrontare la politica del suo paese, non tralasciandone la storia.

Monrovia, Indiana di Frederick Wiseman

In questo documentario, il quarantesimo film per Wiseman, il regista visita una piccola cittadina del Midwest dove i venti del cambiamento incontrano il brivido della morte.

Support the girls di Andrew Bujalski

Una commedia esuberante ma intricata, che non trascura nemmeno il dramma, ambientata dietro le quinte di un bar sportivo in Texas e interpretata da Regina Hall nei panni di un manager compassionevole.

Sollers point di Matt Porterfield

Il titolo di questo film si riferisce ad un quartiere di Baltimora in cui un giovane (McCaul Lombardi) è minacciato dagli estremisti bianchi che ha conosciuto mentre era in prigione.

I migliori film del 2018 secondo il New Yorker

L’isola dei cani di Wes Anderson

isle of dogs

Siamo nel 2038 ed un’epidemia di influenza canina colpisce tutti i cani del Giappone. Per evitare la contaminazione con gli esseri umani, il sindaco Kobayashi firma un decreto che bandisce tutti i cani dalla città di Megasaki, ponendoli in quarantena su un’isola di rifiuti. Il primo cane ad essere ufficialmente trasferito è Spots, appartenuto ad Akari Kobayashi, nipote del sindaco. Sei mesi dopo il ragazzino decide di andare a riprendersi il suo cane guidando un piccolo aeroplano per raggiungere l’isola di rifiuti. Dopo Fantastic Mr Fox Wes Anderson torna alla grande all’animazione, sempre con lo stop motion. Scrive, dirige e produce L’isola dei cani, mantenendo la sua passione per le riprese simmetriche e una fotografia ricercata. Nel mondo creato da Anderson gli umani parlano giapponese e gli unici che riusciamo a comprendere sono i cani; un mondo che critica le scelte umane, soprattutto in ambito politico e ambientale ed è impossibile non pensare alle recenti scelte del governo Trump. Anderson costruisce una storia ricca di semplicità ma che con la sua messa in scena diviene qualcosa di spettacolare.

Golden Exits di Alex Ross Perry

Vita e lavoro si intrecciano abilmente in questo film drammatico teso e intimo scritto e diretto da Alex Ross Perry. Il film è stato presentato per la prima volta al Sundance Film Festival del 2017.

Can you ever forgive me? Di Marielle Heller

Melissa McCharty porta passione e intensità nel ruolo di Lee Israel, un biografo che, in difficoltà finanziarie, costruisce in modo convincente le lettere (nei nomi e nelle voci) di famosi scrittori e le vende.

La ballata di Buster Cruggs di Joel e Ethan Coen

la ballata di buster cruggs

I Coen tornano con un film a episodi, più precisamente sei. Le storie riguardano tutti l’epopea americana e il far west. Mentre un personaggio sfoglia un libro con pagine colorate, ci addentriamo all’interno di vicende ironiche e appassionanti. Il cast è molto vasto e ben diretto, tra cui James Franco. Lo stile dei Coen non manca, come la loro ironia sottile presente nei personaggi. Il film è stato presentato alla 45esima Mostra del cinema di Venezia.