Jeannette: the childood of Joan of Arc di Bruno Dumont
Un ritratto dell’infanzia di Giovanna d’Arco come un’opera rock fortemente inventiva ed energica nell’estetica, con sullo sfondo paesaggi rurali e caratteristici.
Un ritratto dell’infanzia di Giovanna d’Arco come un’opera rock fortemente inventiva ed energica nell’estetica, con sullo sfondo paesaggi rurali e caratteristici.
Il regista sudcoreano condensa un magnifico dramma pregno di lavoro, amore e arte ricco di incontri casuali e intimi, ambientato al Festival del Cinema di Cannes. Ancora una volta Isabelle Huppert è l’attrice protagonista.
I migliori film del 2018 secondo il New Yorker
Documentario comico che racconta la storia di un burocrate rumeno che vuole cambiare le regole del calcio e si ritrova ad affrontare la politica del suo paese, non tralasciandone la storia.
In questo documentario, il quarantesimo film per Wiseman, il regista visita una piccola cittadina del Midwest dove i venti del cambiamento incontrano il brivido della morte.
Una commedia esuberante ma intricata, che non trascura nemmeno il dramma, ambientata dietro le quinte di un bar sportivo in Texas e interpretata da Regina Hall nei panni di un manager compassionevole.
Il titolo di questo film si riferisce ad un quartiere di Baltimora in cui un giovane (McCaul Lombardi) è minacciato dagli estremisti bianchi che ha conosciuto mentre era in prigione.
I migliori film del 2018 secondo il New Yorker
Siamo nel 2038 ed un’epidemia di influenza canina colpisce tutti i cani del Giappone. Per evitare la contaminazione con gli esseri umani, il sindaco Kobayashi firma un decreto che bandisce tutti i cani dalla città di Megasaki, ponendoli in quarantena su un’isola di rifiuti. Il primo cane ad essere ufficialmente trasferito è Spots, appartenuto ad Akari Kobayashi, nipote del sindaco. Sei mesi dopo il ragazzino decide di andare a riprendersi il suo cane guidando un piccolo aeroplano per raggiungere l’isola di rifiuti. Dopo Fantastic Mr Fox Wes Anderson torna alla grande all’animazione, sempre con lo stop motion. Scrive, dirige e produce L’isola dei cani, mantenendo la sua passione per le riprese simmetriche e una fotografia ricercata. Nel mondo creato da Anderson gli umani parlano giapponese e gli unici che riusciamo a comprendere sono i cani; un mondo che critica le scelte umane, soprattutto in ambito politico e ambientale ed è impossibile non pensare alle recenti scelte del governo Trump. Anderson costruisce una storia ricca di semplicità ma che con la sua messa in scena diviene qualcosa di spettacolare.
Vita e lavoro si intrecciano abilmente in questo film drammatico teso e intimo scritto e diretto da Alex Ross Perry. Il film è stato presentato per la prima volta al Sundance Film Festival del 2017.
Melissa McCharty porta passione e intensità nel ruolo di Lee Israel, un biografo che, in difficoltà finanziarie, costruisce in modo convincente le lettere (nei nomi e nelle voci) di famosi scrittori e le vende.
I Coen tornano con un film a episodi, più precisamente sei. Le storie riguardano tutti l’epopea americana e il far west. Mentre un personaggio sfoglia un libro con pagine colorate, ci addentriamo all’interno di vicende ironiche e appassionanti. Il cast è molto vasto e ben diretto, tra cui James Franco. Lo stile dei Coen non manca, come la loro ironia sottile presente nei personaggi. Il film è stato presentato alla 45esima Mostra del cinema di Venezia.