Musica e Film – Woody Allen e il Jazz

Da Louis Armstrong a Gershwin, da Charles Mingus a Django Reinhardt: i film di Woody Allen sono un continuo confronto funzionale alla sceneggiatura con la musica Jazz.

Woody Allen
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La passione di Woody Allen per il jazz è cosa nota e risaputa. Il regista americano, uno dei più prolifici di sempre, è un clarinettista e membro della New Orleans Jazz Band, un gruppo jazz delle origini formatosi nei lontani anni ’70. Woody continua, nonostante l’età, ad esibirsi ogni settimana nel cuore di Manhattan, città che ha ispirato la maggior parte dei suoi film di successo.

La passione per la musica diventa nei suoi film vera scelta stilistica e tratto distintivo. Quasi in tutti i suoi film la colonna sonora comprende o è interamente composta da brani che esplorano molti dei sottogeneri jazz: Gipsy Jazz, New Orleans Jazz, Free Jazz e Ragtime. Specialmente nei film prodotti a partire dagli anni ’70, quando viene abbandonato lo spirito quasi caricaturale e demenziale degli esordi, il Jazz diventa sinonimo di ambiente borghese dove Woody è libero di proporre la sua caratteristica comicità.

Tranne alcuni casi sporadici in cui ha scritto ed interpretato personalmente la colonna sonora (come ne Il Dormiglione), Woody Allen ha collaborato con alcune star del Jazz per mantenere sempre alto lo standard della sua produzione cinematografica (e di conseguenza anche musicale).

Woody Allen ed il Jazz: i film con le migliori colonne sonore

Manhattan (1979)

Beh, ci sono certe cose per cui valga la pena di vivere. Ehm… Per esempio… Ehm… Per me… boh, io direi… il vecchio Groucho Marx per dirne una e… Joe DiMaggio e… secondo movimento della sinfonia Jupiter e… Louis Armstrong, l’incisione di Potato Head Blues e… i film svedesi naturalmente… L’educazione sentimentale di Flaubert… Marlon Brando, Frank Sinatra… quelle incredibili… mele e pere dipinte da Cézanne… i granchi da Sam Wo… il viso di Tracy..

In questa lunga citazione che mescola personaggio ed autore, Woody Allen non può far a meno di citare i suoi idoli jazz. Manhattan è un film con un intro memorabile che riprende lo sperimentalismo di Rhapsody in Blue di George Gershwin, a metà tra overture classica e opera jazz e prosegue con altri brani rielaborati da musiche originali di Frank Sinatra, Ella Fitzgerald ed ancora Gershwin.

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Midnight in Paris (2011)

A 32 anni di distanza, Woody recupera l’intuizione avuta in Manhattan e la replica alla perfezione sullo sfondo parigino, città interpretata nostalgicamente in chiave primo novecentesca. Al posto di Gershwin c’è il grande clarinettista Sidney Bechet, americano di nascita e francese d’adozione, di cui è proposta Si tu vois ma mère. Seguono grandi brani che riportano alla Belle Epoque europea, tra cui un brano della diva Josephine Baker.

Stardust Memories (1980)

Da alcuni definito plagio, da altri omaggio, Stardust Memories rompe nettamente con la patina statunitense della filmografia alleniana per entrare a gamba tesa nel ricordo del cinema europeo (ed in particolare italiano) dei primi anni 50 e 60.

In un inatteso bianco e nero, Woody Allen si diverte a canzonare critici, fan e giornalisti, impersonando un eclettico regista. La colonna sonora, invece, è un tributo al Jazz delle origini comprendendo brani di Django Reinhardt, tra i migliori chitarristi jazz di sempre, Louis Armstrong e Lester Young.

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Io e Annie (1977)

Io e Annie, titolo originale Annie Hall, è uno dei film che ha lanciato la coppia cinematografica Allen-Keaton. Definita come una delle migliori commedie americane, Io e Annie è tra le migliori colonne sonore per la sua essenzialità ed esiguità. In controcorrente con la filmografia del regista newyorkese c’è poca musica ed i pochi brani che ci sono finiscono per avere un grande potenziale evocativo. It seems like old times nella versione di Guy Lombardo cantata da Diane Keaton, It had to be you di Frank Sinatra e tanta musica popolare del dopoguerra rendono unico questo film.

I film di Woody Allen sono, in conclusione, un grande tributo alla musica Jazz, che a volte sovrabbonda o scarseggia, ma non manca mai l’obiettivo di valorizzare la sceneggiatura ed essere anche da “spalla comica” per le gag del celebre regista con gli occhiali.

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