13 grandi film completamente ignorati dagli Oscar 2019
Ogni anno le scelte dell'Academy suscitano qualche polemica per i classici esclusi eccellenti. Per questo motivo ecco 13 titoli ignorati agli Oscar 2019.
le nomination agli Oscar 2019 sono state annunciate pochi giorni fa (qui la lista completa) e a netto delle polemiche sulla candidatura a miglior film di un cinecomic come Black Panther, bisogna dire che anche quest’anno gli Academy Awards hanno scelto titoli davvero interessanti. Roma, Vice, Green Book sono solo alcune delle eccellenti opere proposte dalla giuria cinematografica più antica del mondo.
Va detto anche, però, che una candidatura agli Oscar o addirittura un premio non sono la caratteristica adeguata per poter giudicare obiettivamente un film, o almeno non è l’unica qualità su cui basare un giudizio. Molti titoli meritevoli di attenzione, di nomination e di eventuali premi sono stati esclusi dalla celebre gara hollywoodiana di quest’anno, e ciò non fa di loro dei brutti film o delle opere monche, semplicemente dobbiamo considerare che per definizione una gara deve per forza escludere per poter adempiere correttamente al proprio compito.
Per tutti questi motivi, care scimmiette, abbiamo deciso di proporvi 13 grandi film completamente ignorati dai Premi Oscar 2019.
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1) Private Life
Grande successo al Sundance Film Festival per il dramma di coppia targato Tamara Jenkins. Una coppia ha difficoltà ad avere figli e proverà in tutti i modi ad averli. Splendide le interpretazioni veraci di Paul Giamatti e Kathryn Hahn. Un film che scava nella realtà contemporanea, affrontando il tema con un realismo emotivo disarmante. Negli Stati Uniti, Private Life è stato considerato il grande escluso, la peggior svista dell’Academy. Potete trovare questo splendido titolo su Netflix.
Noto anche col titolo A beautiful day, il film di Lynne Ramsay è una storia di vendetta che sa di fiaba dark. Un veterano affetto da stress post traumatico si ritrova a fare il giustiziere, un po’ per vocazione e un po’per lavoro. Le cose cambieranno quando ad un tratto si ritroverà coinvolto in una spirale di violenza che sta distruggendo le vite di alcune ragazzine. Strepitoso successo alla settantesima edizione del Festival di Cannes, You were never really here è stato premiato per la miglior sceneggiatura ed è valso a Joaquin Phoenix il premio come miglior attore. In Italia è arrivato nelle sale a maggio 2018.
3) Mission Impossible – Fallout
Si spera che un giorno l’Academy inizi a premiare anche gli stuntman e i loro coordinatori. Questo è il pensiero di molti cinefili statunitensi, che anche quest’anno dovranno fare a meno di un onorificenza che dia valore al grandissimo impegno di questi coraggiosi addetti ai lavori, Tom Cruise compreso. Se la categoria fosse stata creata già da qualche tempo, non abbiamo dubbi che la saga di Mission Impossible avrebbe fatto incetta di statuette.Mission Impossible – Falloutè arrivato in Italia il 29 agosto 2018.
Tony Colette. Tony Colette. Tony Colette. Cos’altro c’è da dire? Non appena Hereditary ha sbancato l’edizione 2018 del Sundance, tutti pensavano ad una candidatura all’Oscar per l’attrice. Purtroppo il genere horror trova davvero pochi spazi nella lista di preferenze dell’Academy e il buon horror di Ari Aster ha dovuto accontentarsi di premi minori. Speriamo che in futuro le cose cambino per i film dell’orrore. Hereditary è approdato in Italia il 25 luglio 2018.
5) Morto Stalin, se ne fa un altro
Grande svista in ottica miglior sceneggiatura non originale, Morto Stalin, se ne fa un altro di Armando Iannucci meritava ben altra sorte. Divertente, dissacrante e scorretto, il film è un focus atipico su uno dei periodi più bui della storia russa ed europea. In Italia è stato proiettato in anteprima al Torino Film Festival per poi approdare in sala, ma solo in poche regioni, a gennaio 2018. Se volete saperne di più, ecco la nostra intervista al regista Armando Iannucci.
6) Il vecchio e la pistola
Il Vecchio e la pistola è la grande uscita di scena dell’icona hollywoodiana Robert Redford. Resta l’amaro in bocca per la mancanza di attenzione che ha ricevuto l’opera di David Lowery (A Ghost Story). Una menzione al grande Rob e una candidatura per la miglior sceneggiatura non originale sarebbero state gradite. Il film è approdato nelle sale italiane il 20 dicembre 2018.