Netflix è una piattaforma che viene costantemente criticata e sottovalutata da parte del pubblico, molto spesso senza alcun fondamento. Il catalogo infatti, non solo presenta diversi titoli meritevoli, ma contiene anche alcuni capolavori della storia del cinema, che non possono assolutamente mancare ai veri appassionati della settima arte. Una lista di opere in grado di spaziare attraverso i generi, gli stili e i target, fornendo sempre il giusto prodotto al pubblico di riferimento. Ecco quindi, 6 film da vedere su Netflix questo mese:
6 Film da vedere assolutamente su Netflix – Gennaio 2019
Il cinema è forse l’arte più completa ed esaustiva nel descrivere ed analizzare la realtà e Roma di Alfonso Cuarón, fa esattamente questo.
L’opera in questione, rifacendosi in parte alla corrente del neo realismo italiano, va a raccontare le vicende di una famiglia borghese e della loro domestica Cleo, unica e vera protagonista dell’intreccio narrativo. Un gruppo di personaggi, incatenati ad una sorta di impotenza esistenziale, che si fa viva attraverso moniti nefasti, ma mai compresi o interpretati. Avvisaglie, che preannunciano tragedie, che soltanto in seguito si manifestano con tutta la loro potenza. Una sorta d’ironia flebile e beffarda, che si prende gioco dei volti principali dell’opera, che quasi sempre subiscono passivamente l’esistenza che li avvolge.
Figure inerme, di fronte alla quotidianità ed ai suoi imprevisti sviluppi, alla ricerca di uno riscatto per sé stessi e per gli altri.
Cleo, volto rappresentativo di Roma, è una vera forza motrice e silente degli eventi. Colei che, nel buio e senza aprir voce, sorregge sulle sue spalle l’intera famiglia protagonista, diventando per i figli, quasi come una seconda madre. Un personaggio legato indissolubilmente ad altri, sia per affetto che per obbligo, caratterizzato da emozioni contrastanti tra loro. Esiste un mondo al di fuori per Cleo, oltre alle mure della casa patronale in cui lavora e lontano da quell’ambiente che la tiene “prigioniera”. Lo possiamo evincere dall’aereo che si innalza in volo, per poi specchiarsi nella pozzanghera d’acqua sporca, prodotta dalla sua fatica.
Esiste un paese ed una casa per Cleo, ma questo non importa più di tanto, né per noi e tantomeno per lei. Cleo fa parte di una famiglia ormai, anche se non è la sua e non lo sarà mai.
Alfonso Cuarón con Roma realizza un lavoro eccezionale e con una regia, sempre in grado di contestualizzare l’azione e gli eventi. Con i suoi movimenti di camera circolari, il regista, fornisce sempre una descrizione ben precisa degli ambienti e delle dinamiche, creando così un universo sempre dinamico e definito. Una trovata interessante, che fornisce allo spettatore quasi la sensazione di come sia sempre presente e costante, un qualcosa di più grande e importante, estraneo alle vite dei protagonisti.
Un film toccante e profondo, reso ancor più spettacolare da una meravigliosa fotografia in b/n, che rende ancora più straordinaria l’impresa compiuta da Alfonso Cuarón.
2) Arrival – Denis Villeneuve (2016)
Arrival prima di essere un’opera fantascientifica, è un racconto sulla memoria, sul dolore e sul linguaggio. Un film che descrive in maniera delicata e poetica, l’esistenza di una donna ed il suo primo incontro con una civiltà aliena. Un contatto che però, non riguarda solamente il personaggio principale della storia, ma che coinvolge indirettamente anche il pubblico, mettendolo sul suo stesso piano. Un racconto in grado di incantare lo spettatore, mettendolo davanti all’ignoto e infine alla possibilità di comunicare con esso, sollevando così qualsiasi barriera mortale. Arrival è quindi un’opera che volge lo sguardo oltre al mero racconto che propone, andando ad abbracciare temi di più ampio respiro, facendoci sentire inermi e minuscoli.
3) Vertigo – Alfred Hitchcock (1958)
Innovativo e all’avanguardia da tutti i punti di vista. Uno dei film più importanti e meglio realizzati nella storia del cinema. Vertigo è un’opera realizzata magistralmente, che fa della tensione e del colpo di scena il suo punto di forza. Un racconto ben congegnato, che spesso si ritrova ad utilizzare i colori per veicolare le emozioni o i messaggi allo spettatore. Un esempio eclatante di tutto questo, lo si può osservare nella seconda metà della pellicola, dove Madeleine, investita da una luce verde, assume dei connotati quasi spettrali, tornando alla vita per una seconda volta. Una fotografia sapiente, che però risulta non essere l’unico punto di forza del film, che infatti poggia sia su montaggio eccellente e sia su una sceneggiatura geniale, dal taglio narrativo sorprendente per l’epoca in cui è stata realizzata.