Una settimana ghiotta per tutti gli amanti del genere indie.
Indie italiano. Tra grandi ritorni e nuove promesse oggi c’è molto materiale da ascoltare. O da ignorare, a seconda dei gusti. Anche per chi è cresciuto a pane e indipendenti la situazione musicale di oggi può risultare stucchevole e lontana dai fasti di qualche anno fa. Persino i grandi profeti del genere sono scaduti in un’innegabile banalità pop.
Come Lo Stato Sociale, passati dalla dissacrante poesia dei primi lavori allo scivolone sanremese di Una vita in vacanza. Dopo la compilation Primati, con qualche vecchia gloria e qualche debole singolo, la band è tornata l’11 gennaio con Sentimento estero. Brano estratto dalla colonna sonora di Attenti al gorilla, il pezzo non è davvero niente di nuovo. Stile musicale coerente con le loro ultime uscite e testo ricco di clichè. L’ennesima canzonetta d’amore di una band che forse piaceva di più quando cantava con la faccia vissuta della rockstar al bar del pescatore di chi è finito sotto un camion di salvaslip con le ali. Ma evidentemente da quando Lodo Guenzi è finito a fare il giudice a un talent le cose sono cambiate.
Anche I pinguini tattici nucleari, usciti oggi con un nuovo singolo, sono tornati.
Verdura è una canzone fresca e coerente con lo stile della band. I pinguini non hanno mai cercato di proporre musica impegnata, a differenza di molti altri artisti indie che ne hanno fatto una missione. Giovanili, divertenti e senza troppe pretese, propongono quell’indie che piace alle ragazzine, soprattutto a quelle che si chiamano Irene.
Francesco De Leo il 14 gennaio ha sganciato il suo ultimo pezzo, V. Qualche stilema cantautorale e una scrittura abbastanza variegata potrebbero arricchire l’esordio solistico del frontman de L’officina della camomilla, avvenuto nel 2018 con La Malanoche.
Da segnalare il nuovo album di AINÉ con cui l’emergente artista si riunisce ad una scrittura più pop. Dopo lavori più soul, hip-hop, quasi R&B, si ricongiunge ad un gusto più vicino ad artisti analoghi, ma continuando il suo personalissimo percorso. Certe tinte potrebbero richiamare Gazzelle o Willie Peyote, con il quale infatti AINÉ ha collaborato in Parlo piano. Un disco molto interessante, di un giovane talento che a quanto pare ha molto da dire.
Ultimo, non per importanza, o forse sì, Franco126.
Dopo la rottura della simbiosi artistica e discografica con Carl Brave, che lo ha prodotto e presentato al mercato musicale, il cantante romano Franco Bertolini presenta un nuovo featuring importante. Di importante però c’è solo il nome di Tommaso Paradiso, all’olimpico apice del suo successo, e di nuovo il fatto che è uscito oggi. Le cupe tonalità con cui racconta i drammi di una coppia, la metrica e le intenzioni rimangono sempre le stesse.
Tra nuovi progetti e vecchie glorie in declino, il panorama indie oggi ci ricorda la natura stessa del genere: quella di essere in continua mutazione. Nel corso degli anni indie ha smesso di individuare artisti indipendenti; il suo significato è stato traslato su una serie di luoghi comuni e di espressioni che definiscono un’atmosfera. Questa atmosfera è fatta di cantanti più o meno talentuosi e capaci che alimentano il mercato di un genere ormai sempre più canonico.
Poi, è naturale, basta non prendersi troppo sul serio quando si decide di intraprendere un percorso musicale di un certo tipo, votato alla leggerezza e semplicità artistica. The André sotto questo punto di vista è geniale, capace di rileggere i successi dell’indie-pop e della trap con una voce che ci ricorda in maniera impressionante quella del maestro, e che talvolta rende qualche schifezza un po’ più bella. Anche lui esce oggi con il primo lavoro del 2019, THEMAGOGIA – Tradurre, tradire, trappare.