Vice – L’uomo nell’ombra : Recensione del film di Adam McKay con Christian Bale
"Qualche settimana fa Dick Cheney ha detto che sono il peggior Presidente di tutta la sua vita. Interessante, perché io penso che Dick Cheney sia il peggior Presidente di tutta la mia vita." - Barack Obama
Adam McKay colpisce ancora. Dopo L’Oscar per la sceneggiatura di The Big Short – La grande scommessa arriva Vice – L’uomo nell’ombra: la nuova folgorante commedia sul declino della civiltà occidentale.
Se The Big Short metteva in scena la grande truffa dei mutui sub-prime, il collasso economico che dal 2007 si propaga come un interminabile Venerdì Nero, con Vice – L’uomo nell’ombraAdam McKay mira direttamente al cuore del problema. Ovvero: Dick Cheney, vice-presidente e vero deus-ex-machina negli anni dell’amministrazione George W. Bush.
Dopo American Psycho, American Hustle e la trilogia de Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, il volto cinematografico di Dick Cheney spettava di diritto a Christian Bale: protagonista di una nuova, impeccabile trasformazione.
Vice – L’uomo nell’ombrasi presenta così come una commedia nera, delegata alla celebrazione del più grande tra i Repubblicani: Dick Cheney, leader assoluto ma discreto, capace di attraversare 50 anni di guerre, misfatti e derive autoritarie, senza dare mai troppo nell’occhio.
Il film scritto e diretto da Adam McKay mette in campo tutte le risorse possibili: black humor e sarcasmo, slapstick-comedy e tragedia contemporanea, senza rinunciare a un implacabile processo di ricostruzione storica. Quella di Vice – L’uomo nell’ombra in fondo è una vicenda rocambolesca, fondata su una serie di scelte sempre più deliranti. Peccato sia la Storia degli Stati Uniti d’America, vista finalmente dalla prospettiva delle stanze chiuse, dei piccoli uffici dove la magia accade: e pochi uomini decidono il destino di tutti.
Vice – L’uomo nell’ombra inizia come il biopic di un americano medio: il classico ragazzo del Wyoming, disinteressato praticamente a tutto, eccetto alcool e cibo. Il giovane Dick riesce in breve tempo a collezionare 2 arresti per guida in stato di ebrezza e l’espulsione dall’Università di Yale. Ma ecco che la coppia d’oro di American Hustle, Amy Adams e Christian Bale, si riconfigura nella realtà come la coppia di potere che cambierà la Storia. La futura Signora Lynne Cheney, infatti, lancia il suo ultimatum: sa che una donna nell’America degli anni ’60 non potrà mai arrivare al Congresso, per questo spetta al suo uomo conquistare Washington. Il cortocircuito tra amore, potere e dramma shakesperiano è servito: Dick Cheney mantiene le promesse e nel 1975 diventa il più giovane Capo di Gabinetto alla Casa Bianca.
Richard Nixon, Henry Ford, Ronald Regan, Bush Senior: Adam McKay racconta vita, governi e miracoli del prode Dick Cheney, e così attraversa la Storia del ‘900.
Vice – L’uomo nell’ombra ha una voce narrante: eppure, non scopriremo a chi appartiene il voice-over fino quasi all fine del film. Non si tratta di un dettaglio marginale: Adam McKay costruisce Vice come una commedia senza struttura, dove tutto può finire, ricominciare e finire ancora.
Già che la realtà supera ampiamente la fantasia, il regista annulla i punti di riferimento, moltiplica i titoli di testa e di coda, supera i confini tra i generi e interroga direttamente lo spettatore. Doveva esserci anche un’incursione nel Musical: ma è proprio l’amico Paul Thomas Anderson, l’autore di Magnolia, che suggerisce a Adam McKay di eliminare la sequenza dallo script. Vice – L’uomo nell’ombra è comunque una parabola morale, un film dall’obiettivo preciso: disorientare lo spettatore, fino alla rivelazione della più strabiliante intuizione di Cheney, l’invenzione delle “armi di distruzione di massa”.
In questa delirante serie di amministrazioni, Steve Carrell è un incredibile Donald Rumsfeld. Ma è l’apparizione di Sam Rockwell che cambia lo scenario. Per qualche secondo, avremo il dubbio di vedere davvero George W. Bush: Presidente U.S.A. che batte tutti, sbaraglia la concorrenza e si afferma come volto simbolo dell’idiozia al potere.
Vice – L’uomo nell’ombra intanto abbatte la quarta parete, squarcia il velo dell’ipocrisia e celebra le gesta del nostro Dick Cheney: vecchia volpe del Wyoming che dal 2001 al 2008 è il vero numero 1 alla Casa Bianca. Il risultato sono 6 candidature ai Golden Globes: Miglior Film e Migliore Sceneggiatura nella categoria Comedy, Christian Bale Miglior Attore, Amy Adams, Steve Carrell e Steve Rockwell tutti candidati tra gli Attori Non Protagonisti.
D’altra parte, tanta estro andava celebrato. L’uomo nell’ombra, infatti, è il genio che combatte Al-Quaeda ma dimentica l’Isis, riscrive le regole del Terrore e rilancia la Guerra in Iraq. Soprattutto, Dick Cheney è l’artefice di un cambiamento epocale: l’uomo che forza i limiti della costituzione, fino a minare dalle fondamenta l’idea stessa di Democrazia.
L’America di Trump, ma anche l’Italia di oggi, ringraziano con affetto.Vice – L’uomo nell’ombra vi aspetta al cinema dal 3 Gennaio 2019.