Le aste di statuette degli Oscar sono eventi più unici che rari.
Un premio del genere va vinto e non certo comprato, ma pochi giorni fa una dell’Academy è stata venduta ad un’asta a Los Angeles per quasi mezzo milione di dollari. Un secondo Oscar, nella stessa asta, è stato venduto per più di 200 mila dollari.
Il primo premio apparteneva a Gentleman’s Agreement, film del 1947 con Gregory Peck contro l’antisemitismo, venduto per la cifra di 492.000 dollari, mentre la statuetta per il miglior film del 1935, Mutiny on the Bounty, ha raggiunto i 240.000 dollari.
Ma ciononostante entrambe le cifre sono state battute da un archivio di documenti riguardanti l’origine e la creazione de Il mago di Oz, venduto per 1,2 milioni di dollari. Entrambi gli acquirenti sono voluti però, per cause ignote, rimanere anonimi. La Auction house Profiles in History ha annunciato i risultati dopo quattro giorni di gare d’appalto su memorabilia hollywoodiani che hanno portato un fatturato totale di oltre 8 milioni di dollari.
Tra i vari articoli battuti all’asta troviamo: un casco da caccia TIE della serie TV originale di Star Wars (240.000$), una pistola Phaser della serie TV originale di Star Trek (192.000$), un hover board Marty di McFly in Ritorno al futuro II (102.000$) e un biglietto d’oro di Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato (48.000$).
Le statuette degli Oscar vengono messe molto raramente all’asta anche grazie ad un accordo siglato dal 1951 e valido da lì in poi. I vincitori o i loro eredi sono infatti obbligati ad offrire il premio per la cifra simbolica di 1$ all’Academy, prima di poterla mettere all’asta. L’Academy ha infatti sempre difeso fermamente l’ida che gli Oscar dovrebbero essere vinti, non acquistati.
Tuttavia nessuno dei due Oscar venduti si è avvicinato al record di 1,5 milioni di dollari pagato da Michael Jackson per acquisire l’Oscar di David O. Selznick per Via col Vento nel 1999.
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