The House That Jack Built , il nuovo film di Lars Von Trier, sbarca in America e incontra subito seri problemi con la censura.
In tempi non sospetti, negli anni della serie televisiva The Kingdom (1994-1997), Lars Von Trier aveva già espresso chiaramente la sua visione su cinema e genere umano. Per il cineasta danese, i generi che davvero rispecchiano la nostra natura sono 2: il Porno e l’Horror.
Non sono affermazioni fatte così alla leggera. Sul versante Porno, Lars Von Trier sembrava aver dato il suo meglio nel 1999, con l’orgia del film Idioti. Von Trier segnava così il suo primo record negli annali del Festival di Cannes: mai nessuno aveva osato proporre una sequenza di sesso autentico, per altro affidato a veri professionisti del settore. Sembrano ormai lontani gli anni dell’avanguardia Dogme 95, quando Von Trier sceglie di tornare sulla questione Porno e realizzare un film in 2 volumi, ordinatamente diviso per capitoli: Nymphomaniac.
Espliciri riferimenti al Porno e all’Horror, in termini sia formali che narrativi, esistono in tutti i 15 lungometraggi firmati Lars Von Trier. Eppure, quando sceglie di realizzare un film che appartenga a un genere, Von Trier sembra sempre intenzionato a dire l’ultima parola, scrivere una pagina definitiva della Storia del Cinema. Così dopo Nymphomaniac, sussidiario illustrato del desiderio e l’amore, il dolore e la crudeltà insiti nella natura umana, Lars Von Trier sceglie finalmente di varcare la soglia del genere Horror.
Per un delizioso scherzo del destino, The House That Jack Built è il film che segna anche il ritorno di Von Trier al Festival di Cannes. Ovvero: il suo Festival d’elezione fin dal primo lungometraggio, L’elemento del crimine (1991). Conosciamo tutti l’infausta conferenza stampa del film Melancholia (2012), quando Von Trier cadde incautamente su una domanda riguardo Adolf Hitler. Espulso formalmente come “persona non gradita”, a Maggio 2018 Von Trier torna felicemente a Cannes, destando come sempre il giusto scalpore. L’anteprima internazionale di The House That Jack Built, infatti, viene descritta dai giornali di tutto il mondo come un tripudio di malori, mentre un centinaio di spettatori inorriditi abbandonano la sala.
In realtà, il primo vero Horror di Lars Von Trier si presenta con una lucida struttura filosofica e un assetto da parabola morale. Inoltre, tra i primi fortunati spettatori, molti hanno parlato di un film davvero spiritoso, carico di ironia.
Purtroppo quest’ironia dirompente non sembra aver coinvolto i rappresentanti della MPPA, acronimo di Motion Picture Association of America. In questi giorni infatti The House That Jack Built di Lars Von Trier è ufficialmente sbarcato negli Stati Uniti.
La data di uscita ufficiale per l’America è fissata al 14 Dicembre. Ma in accordo con la distribuzione, IFC Film, The House That Jack Built è uscito per un solo giorno in versione director’s cut: 2 ore e mezza, senza alcuna forma di censura.
La versione integrale distribuita da IFC Film non era stata autorizzata da nessun organo di controllo. Un gesto eclatante che non è piaciuto affatto alla MPPA: passata già alla vie legali. Ora la versione tagliata e censura del nuovo film di Lars Von Trier, cui era stato attribuito il bollino R (vietato ai minori di 17 anni), in America rischia di restare bloccata altri 90 giorni.
Il fatto che la release venga rimandata suggerisce che The House That Jack Built rappresenti un problema serio per distributori ed esercenti di sale cinematografiche: in un periodo di forte crisi, l’eventualità di una serie di malori in sala, seguiti da un gran numero di reclami da parte degli spettatori, non è una prospettiva da sottovalutare.
E’ una lunga strada quella verso The House That Jack Built. Sarà davvero il film più cruento della nostra vita? Per quanto riguarda l’Italia non esiste ancora una data di uscita ufficiale, ma è certo che il film sarà distribuito da Videa e arriverà tra fine Gennaio e i primi di Febbraio. Continuate a seguirci per tutti gli aggiornamenti.