La guerra su Cybertron imperversa e i ribelli guidati da Optimus Prime sembrano perire sotto i colpi dei nemici. L’unica speranza è lanciare proprio Bumblebee viene lanciato sulla Terra per poter salvaguardare il pianeta. Ci troviamo nel 1987 e sulla costa californiana c’è una ragazza fresca di diciottesimo compleanno, la bravissima Hailee Steinfeld nei panni di Charlie. Un po’ ribelle, un po’ maschiaccio con la passione per i motori come unica congiunzione con il defunto padre, viene in contatto con questo Maggiolone color giallo. E non bianco come Herbie, riferimento non del tutto casuale. Un rudere pieno di polvere nel quale si nasconde proprio Bumblebee, smemorato dopo l’ultima lotta con un Decepticon e con l’esercito. Inizierà così una storia d’amicizia tra i due fino a che la minaccia dallo spazio non minerà l’equilibrio tra i due. Oltre che la solita umanità .
Insomma, Bumblebee gioca sul velluto e si districa abilmente dal peso dell’azione totale di Michael Bay, pur giocando su un terreno molto facile ed in maniera molto furba. Difficile pensare che sia solamente un caso la scelta di ambientarlo nell’epoca d’oro per eccellenza. Ma tant’è, le scelte sono fatte e non si torna indietro. Bumblebee va avanti e salva la situazione, tra un cambio di idea di John Cena e l’altro, negli unici panni militareschi che può indossare, e tra un cazzotto metallico e l’altro.
Ben lungi dall’essere il film perfetto, Bumblebee riesce a fare il suo senza chiedere troppo. Si lascia piacevolmente guardare anche grazie alla bravura della giovane Steinfeld, una ragazza classe ’96 dalla pregevole mimica facciale e totalmente calata nel personaggio, oltre ai soliti momenti action noti a tutti i fan della saga Transformers Meriterebbe un occhio di riguardo, questo Bumblebee, con la speranza che tutti gli altri (eventuali) spin off mantengano questa linea. Magari senza tornare sugli abusati anni ’80.