Quando Rupert Grint pensò di abbandonare Harry Potter

Condividi l'articolo

Rupert Grint, l’amatissimo Ron Weasley di Harry Potter, ha recentemente dichiarato al “The Guardian” di aver pensato più e più volte di abbandonare la famosa saga di maghetti.

Per Rupert infatti la fama raggiunta con i film non deve essere stata semplice da gestire, vista la timidezza e lo stress che ne sono conseguiti. E’ stato proprio dopo il quarto capitolo, Harry Potter e il Calice di Fuoco, che è spuntata l’idea.

Harry Potter

Quando ho girato il quarto film, ho iniziato a sentire un peso schiacciante di responsabilità perché eravamo diventati così straordinariamente popolari. I riflettori, la stampa, i red carpet, non mi sentivo a mio agio in quel tipo di ambiente […] Ci sono state sicuramente delle volte in cui ho pensato di andarmene. Le riprese di Harry Potter sono state un enorme sacrificio. Lavorare per tutte quelle ore in un’età così giovane e per periodi così lunghi. Ricordo che durante una lunga pausa dal set ho pensato: “tutto ciò è così logorante, voglio davvero tornare lì? Forse non fa per me. ” Credo che fossero più che altro problemi di un adolescente.

Ha poi anche dichiarato che la difficoltà più grande è stata la sgradevole sensazione che tutti i famigliari e gli amici si sentissero coinvolti in uno scandalo, e che contemporaneamente non sentissero la sua mancanza.

Crescendo l’ho percepita sempre di più, una tensione costante, come se la gente non aspettasse altro che vederci sbagliare, aspettavano lo scandalo. Ma noi abbiamo sempre girato a Watford, non a Hollywood, come fossimo in una bolla e questo ci ha tenuti al riparo in quanto non abbiamo avuto la possibilità di scoprire droga o cose del genere.

Le ultime parole sono state invece dedicate al finale di HP e al suo legame con il personaggio di Ron Weasley.

Finire Harry Potter è stato surreale. Una sensazione molto strana, ma è arrivata al momento giusto perché eravamo pronti per andare avanti. Anche se dopo la scena finale è stato abbastanza strano pensare che fosse davvero finita. Era disarmante e a quel punto non sapevo davvero cosa stava succedendo. Mi sentivo un po’ perso. La linea tra Ron e me è diventata più sottile ad ogni film e penso che siamo diventati praticamente la stessa persona. C’è molto di me in Ron e andare avanti è stato un enorme miglioramento perché è stata una parte così consistente della mia vita. Non voglio paragonarlo ad un’uscita di prigione perché non lo è stato ma la sensazione è stata come mettere un piede fuori da un’istituto governativo. È stato bello respirare aria nuova e adesso sto davvero gustando il fatto che mi stia staccando ancora di più da quel mondo fatto di blu screen.

L’ultima uscita con Grint è invece Sick Note: se ne vuoi leggere di più a riguardo clicca qui.

Sono sempre stato timido e recitare mi è sempre piaciuto perché potevo nascondermi dietro al mio personaggio ed essere, anche se per poco, qualcuno di completamente diverso. Ho fatto un sacco di recite scolastiche e feste, e una volta mi sono vestito come Mystic Meg- Per i primi film di Harry Potter stavo vivendo in un sogno. Il motivo per cui ho fatto l’audizione era perché amavo i libri.

LEGGI ANCHE:  Museo rimuove riferimenti alla Rowling nella sezione Potter