Sesso, droga e rock and roll in un film sul giornalismo musicale “d’inchiesta”.
Quasi famosi (Almost Famous, 2000) è un film diretto da Cameron Crowe che narra la storia di un giovanissimo giornalista, William. Egli intraprende la sua professione al seguito di una band hard rock dei primi anni ’70, gli Stillwater, modellati sulle figure dei Led Zeppelin. Il film narra delle vicende vissute dal protagonista nel retropalco della scena musicale tra groupies, droga e feste scatenate. La cosa interessante è che i fatti narrati sono (alla larga) basati sulle esperienze realmente vissute dallo stesso Cameron Crowe, il quale all’epoca era stato a sua volta giornalista musicale per la rivista Rolling Stone.
Il film è perciò divertente, realistico ma soprattutto molto interessante per chi voglia approfondire lo scenario musicale e l’esperienza concertistica di quegli anni (dal punto di vista delle band e del pubblico) partendo da un’ottica più moderna. I personaggi della premurosa ma comprensiva madre di William, Elaine, e del tormentato chitarrista, Russell, si incontrano a metà strada. Ciò simbolizza come il rock and roll abbia costituito (e costituisca) una base culturale imprescindibile nel rapporto tra le diverse generazioni in America.
Particolare interessante: le canzoni del gruppo fittizio Stillwater vengono scritte e suonate (oltre che dagli interpreti dei musicisti in questione) da diversi artisti famosi quali Peter Frampton, e Mike McReady dei Pearl Jam. Gli attori? Un cast di tutto rispetto. Billy Crudup, Frances McDormand, Kate Hudson, Jason Lee ed il compianto Philip Seymour Hoffman nella parte del critico musicale Lester Bangs. Consigliatissimo.