Cristina D’Avena e la sua immensa eredità nella cultura italiana. Cosa possiamo dire di questo album? Sfiora pericolosamente la perfezione . Un altro disco di duetti nei quali Cristina D’Avena , regina delle sigle italiane dei cartoni animati, reinterpreta le sue storiche canzoni con ospiti d’eccezione. Un album che fa perfettamente il paio con il primo, Duets (2017), di questa serie. Sigle tra le più amate dai bambini di almeno tre generazioni, da Georgie a Batman , da Il mistero della pietra azzurra a Ti voglio bene Denver . E senza scordare ovviamente Doraemon , Rossana e Pollyanna .
Chi interpreta? Questa è la parte interessante, perché dà riprova dell’enorme influenza culturale che Cristina D’Avena ha esercitato (ed esercita) nel nostro paese. Abbiamo artisti di ogni tipo, provenienti dagli ambienti più diversi , che non esitano subito a mettere da parte ogni pretesa personale per prestarsi a questo progetto. Ecco quindi Lo stato sociale, Le vibrazioni, Carmen Consoli, Elisa , e persino Patty Pravo , che ben volentieri si dedicano a questi momenti di riscoperta della propria infanzia. Caso a parte quello di Shade , che aggiunge delle strofe di suo alla sigla di Doraemon , operazione che può piacere o meno. Ma l’insieme è comunque straordinario.
Meglio ancora, le canzoni sono ottimamente ri-arrangiate per assecondare gli stili musicali specifici degli ospiti. Ma, anche per modernizzare le sigle e in qualche modo consegnarne l’eredità alle nuove generazioni. Perché è chiaro che uno degli scopi di questo album è quello di capitalizzare, in qualche modo, su quell’amore duraturo che generazioni di italiani hanno sempre dimostrato a Cristina D’Avena . Amore che, in fondo, va ben oltre l’apprezzamento musicale.
Qui è tutta emozione, inutile girarci intorno. Parliamoci chiaro: non si può recensire oggettivamente, analiticamente, un album come questo . Qualunque età abbiate (diciamo sotto i cinquanta, ecco), e purché non siate dei robot, è impossibile che durante l’ascolto non torniate tutti con la memoria ai giorni lontani in cui ascoltavate ogni giorno queste bellissime sigle. E la tracklist è anche studiata per accontentare un po’ tutti. Se è vero che infatti che mancano diversi must (alcuni però presenti in Duets ), come Mila e Shiro , All’arrembaggio , e soprattutto Taz , è anche vero che il disco è talmente ben strutturato da non farne sentire la mancanza .
Quello che Duets Forever fa, alla fin fine, non è tanto cercare un nuovo mercato per una cantante di grande successo. Forse senza volerlo, un album come questo consegna Cristina D’Avena alla storia della musica e della cultura italiana . Poco importa poi che ciò avvenga perché lei sia stata interprete di determinati transfert culturali (i cartoni in questione, non dimentichiamocelo, erano tutti stranieri ).
Perché lo sappiamo tutti che le canzoni di Cristina D’Avena sono “di” Cristina D’Avena , perché è sua la voce che sentiamo quando ci immergiamo nei ricordi. Per concludere, è inutile cercare di dare un’interpretazione logica a questo lavoro. Chiudete gli occhi, godetevi queste musiche splendide e lasciate che la mente torni indietro con i ricordi. Per la musica d’autore ci sarà sempre tempo poi .
Continuate a seguirci sulla nostra pagina Facebook ufficiale, La Scimmia sente, la Scimmia fa .
Anno di pubblicazione: 2018 Genere: Pop