Ennio Morricone smentisce ancora una volta sulla sua pagina Facebook di aver dato del cretino a Quentin Tarantino.
È l’argomento della settimana. Ennio Morricone vs Quentin Tarantino. Ecco che assistiamo a un nuovo round, una nuova smentita da parte di Morricone aspettando almeno qualche parola dal giornalista accusato di aver inventato tutto. Facciamo un attimo passo indietro per chi questo weekend si è goduto la vita e non ha smanettato con il suo smartphone incuriosito da questo “falso incontro” tra titani.
Tutto nasce dalle presunte dichiarazioni che il compositore novantenne Ennio Morricone avrebbe fatto alla rivista Playboy sulla sua collaborazione con il regista americano Quentin Tarantino, le potete leggere qui. Qualche ora dopo come qualcosa, forse, di atteso sono arrivate le smentite di Ennio Morricone tramite il famoso giornale cartaceo e web de La Repubblica e ve le abbiamo riportate qui.
Ennio Morricone parla in prima persona
Ieri sera, Ennio Morricone ha pubblicato un post su Facebook per riaffermare che si trattava di parole inventate. E ha confermato l’intenzione di fare denuncia.
Ha vauto troppa attenzione il Playboy tedesco che è uscito con un articolo nel quale avrei detto parole altamente negative su Tarantino e i suoi film, e sull’Academy. Non ho mai espresso niente di negativo sull’Academy, Quentin o i suoi film – e certamente non considero i suoi film spazzatura. Ho dato mandato al mio avvocato in Italia di intraprendere un’azione legale, in senso civile e penale.
Considero Tarantino un grande regista. Sono molto affezionato alla mia collaborazione con lui e al rapporto che abbiamo sviluppato durante il tempo passato insieme. È coraggioso e ha una personalità enorme. Devo molto alla nostra collaborazione che ci ha fatto vincere un Oscar, che per certo è uno dei più grandi riconoscimenti della mia carriera, e sarò sempre grato per l’opportunità di comporre musica nel suo film.
A Londra, durante una conferenza stampa davanti a Tarantino, ho affertmato che lo considero uno dei più grandi registi di quest’epoca, e non parlerei male dell’Academy – un importante istituzione che mi ha dato due dei più grandi riconoscimenti della mia carriera.