Il trionfale ritorno degli Imagine Dragons, con il miglior album indie pop dell’anno.
Gli Imagine Dragons sono di nuovo tra noi. Origins, il loro nuovo album, annunciato e pubblicato in un tempo molto breve, è un capolavoro dell’indie pop contemporaneo. Di più, è il miglior album del genere pubblicato nel 2018. I quattro di Las Vegas dovevano riprendersi dal mezzo passo falso di Evolve (2017), un disco eccessivamente calmo e piatto, che ha regalato pochi grandi pezzi, e cioè Believer e la onnipresente Thunder. Poco, insomma, rispetto ai primi due album del gruppo, Night Visions (2012) e Smoke + Mirrors (2015), già dei classici. Ora Origins riesce appieno là dove Evolve aveva in parte fallito.
Già i primi singoli, Zero e soprattutto Natural, avevano rivelato la voglia della band di risvegliarsi. L’album conferma questa volontà, restituendoci quegli Imagine Dragons eclettici e curiosi che eravamo abituati a conoscere. Ecco quindi una risma di pezzi eccezionali, quanto di meglio può oggi offrire l’indie pop. Digital è la canzone migliore, seguita da Only e appunto da Natural. C’è spazio per il rock, in Machine; per il folk, in West Coast; per la world music, in Boomerang, che sembra una versione più controllata di I Bet My Life. Le altre canzoni rispondono a vari generi, dal puro pop all’elettronica, mostrando un’evidente influenza dell’hip-hop e della trap nella sezione ritmica.
Apice, e quasi bandiera degli Imagine Dragons, la canzone Love, nella quale i quattro riescono a riassumere tutta la propria poetica, se tale si può definire: se siamo tutto uguali, siamo tutti umani, allora “where do we all go wrong?” Cos’è che va sempre storto? Certo, può sembrare un messaggio banale, e forse lo è. A voi il giudizio. Fatto sta che in questa canzone si ritrovano fondamentalmente tutti i temi affrontati dagli Imagine Dragons nelle loro canzoni.
Origins è un ottimo album, che esplora diverse sonorità ma soprattutto re-inventa la moderna musica pop, che noi chiamiamo ancora indie: una musica autoriale ma per le masse, che cerca di parlare dei problemi di tutti senza perdersi in speculazione ed elucubrazioni. A qualcuno potrà non stare bene, e quindi farà a meno di ascoltare un album come questo. A noi, invece, sta benissimo.