Torna al cinema Il Settimo Sigillo. Nuova veste restaurata per la pellicola del grande Bergman.
Il Settimo Sigillo torna al cinema in versione restaurata per festeggiare il centenario della nascita del regista svedese. L’iconica pellicola è rientrata nel progetto Il Cinema Ritrovato, promosso dalla Cineteca di Bologna. Proprio in occasione della 32° edizione della rassegna, la pellicola è stata presentata in anteprima a Giugno in Piazza Maggiore. Il restauro è stato realizzato dallo Svenska Filminstitutet. Ri-uscirà il 5 Novembre nei cinema.
Forse la partita a scacchi più famosa del mondo del cinema. Un’ immagine ben marchiata nella mente di ogni cinefilo che si rispetti. Il Settimo Sigillo racconta le vicende di Antonius Block (Max von Sydow) e del suo scudiero Jöns (Gunnar Björnstrand), due reduci disillusi delle Crociate, fanno ritorno nella Svezia del trecento e la trovano in balia della peste e della disperazione. Sulla spiaggia Block incontra la Morte e la sfida a una partita a scacchi per prendere tempo e poter compiere un’azione che dia un senso alla sua vita.
Di seguito il comunicato stampa diffuso dalla Cineteca di Bologna e il suo commento al film:
“L’evocazione visionaria, tragica e farsesca del Medioevo scandinavo racchiusa nel Settimo sigillo ha origini remote che affondano nelle fantasie d’infanzia dell’autore. Capolavoro tra i capolavori di Bergman, questa grande allegoria dell’uomo in cerca di Dio e in balia della morte, torna a parlarci con la potenza grafica del suo paesaggio e la chiaroscurale profondità della sua inquietudine.
Lo stesso Ingmar Bergman diceva sul suo lavoro:
“L’idea di realizzare Il settimo sigillo è scaturita in me dalla visione dei temi trattati negli affreschi e nelle pitture medievali: i buffoni girovaghi, la peste, i flagellanti, la Morte che gioca a scacchi, i roghi delle streghe e le Crociate. Il film non ha però l’ambizione di restituire un’immagine realistica della vita in Svezia durante il Medioevo: è un saggio di poesia moderna, che traduce le esperienze della vita di un uomo moderno, un saggio tuttavia modellato, sia pure molto liberamente, su spunti medievali. Il mio intento è stato quello di dipingere come dipingevano i pittori del Medioevo, con lo stesso impegno oggettivo, con la stessa sensibilità e la stessa gioia. I miei personaggi ridono, piangono, urlano, hanno paura, parlano, rispondono, recitano, soffrono, interrogano. Il loro terrore è la Peste, il Giorno del Giudizio, la Stella il cui nome è Assenzio”.
Woody Allen è uno dei molti registi che hanno sempre amato il cinema di Bergman. Ecco quanto dichiara su questo capolavoro:
“Il Settimo Sigillo è sempre stato il mio film preferito. Se io dovessi descriverne la storia e tentare di persuadere un amico a vederlo con me, direi: si svolge nella Svezia medievale flagellata dalla peste, ed esplora i limiti della fede e della ragione, ispirandosi a concetti della filosofia danese e tedesca. Ora, questa non è precisamente l’idea che ci si fa del divertimento, eppure il tutto è trattato con tale immaginazione, stile e senso della suspense che davanti a questo film ci si sente come un bambino di fronte ad una favola straziante e avvincente al tempo stesso”.