Un breviario delle cover più improbabili che vi capiterà di sentire
E’ sempre affascinante immaginarsi cosa porta una determinata band a fare la cover di un brano celebre; A volte si tratta di brani abbastanza attinenti al genere suonato, a volte sono doverosi tributi suonati in una chiave nuova. Altre volte invece rimane un mistero di cosa porti una band come i Six Feet Under a pubblicare non uno, non due, non tre, ma ben QUATTRO album di sole cover. I maligni diranno “mancanza di fantasia”, e non avrebbero tutti i torti, ma questa è un’altra storia.
Nella classifica di oggi infatti scopriremo un’altra categoria di cover, ovvero quelle improbabili. Cosa porta un gruppo power metal Finlandese a coverizzare i Gipsy Kings? Una band noise giapponese a suonare Tintarella di Luna? Per questi e altri brani, la risposta giusta è BOH. E forse è meglio così.
10. Oops! I did it again (Britney Spears) – Children of Bodom
Cominciamo con un classico. La band Melodic Death Finlandese di Alexi Lahio adora infilare brani improbabili come bonus track nei loro album. Tra le più celebri ci sono Umbrella di Rihanna, Cruel Summer delle Bananarama e Wild Wild West di Will Smith. Per non farsi mancare nulla, nel 2009 hanno pubblicato pure loro un album di sole cover, dal titolo Skeletons in the Closet.
9. It’s My Life (Bon Jovi) – Selo N Ludy
Con tutto il rispetto per Bon Jovi, questa rivisitazione in chiave folk di It’s My Life è molto più divertente e godibile dell’originale. Il duo ucraino Selo n Ludy tra l’altro è specializzato in questo tipo di rivisitazioni, spaziando dai R.E.M. ad Alice Cooper.
8. Carol of the Bells (Peter Wilhousky) – August Burns Red
L’ unica spiegazione plausibile che possa portare un gruppo metalcore a comporre un album natalizio è quello di fare concorrenza a Michael Bublè. L’unica. Tra l’altro, album natalizio pubblicato a Ottobre. Geniale.
7. I Can’t Get No Satisfaction (Rolling Stones) – The Residents
Davvero, se vi impegnate, qualche parola del brano dei Rolling Stones riuscite a coglierla. La misteriosa band di bulbi oculari riesce a risultare ancora più enigmatica grazie a questa versione noise di un classico del rock. Per pochissimi.
6. Hangover (Taio Cruz) – Alestorm
Possiamo affermare, senza tema di smentita, che il Pirate Metal è uno dei generi più divertenti e caciaroni mai creati. E non c’è da stupirsi che la cover di un brano Dance Pop rifatta dalla ciurma scozzese degli Alestorm sia un capolavoro. Metal makes everything better.
5. Carry On Wayward Son (Kansas) – GWAR
A.V. Club è un programma radiofonico che invita varie band a reinterpretare e registrare un brano di una band a loro cara, rilasciando una breve intervista. Nel caso dei GWAR, l’iniziativa ha avuto una svolta demenziale, in quanto la band scelse di coverizzare i Kansas “in rappresentanza di tutte le band con quelle stupide capigliature a piramide e una locazione geografica nel nome. Quelle band fanno schifo!”. Nulla da dire sul brano, la versione dei Gwar è puro oro. Non contenta, la band tornò qualche anno dopo per suonare West End Girls dei Pet Shop Boys.
Per festeggiare la vittoria ai mondiali di calcio di Italia 90, il gruppo punk tedesco Die Toten Hosen decise di scomodare nientemeno che Adrianone Nazionale con una cover ignorantissima di Azzurro, con tanto di video semi-amatoriale che li vedeva dirigersi allo stadio a bordo di una Opel malridotta. Fantastici.
3. Tintarella di Luna (Mina) – Melt Banana
Come già anticipato sopra, esiste anche una versione japanoise di Tintarella di Luna. La mentalità giapponese è imperscrutabile, quindi domandarsi cosa abbia portato i Melt Banana a scegliere un brano di Mina è superfluo.
2. Bamboleo (Gipsy King) – Ensiferum
Diciamo tanto della mentalità giapponese, ma quando c’è da fare brani improbabili, svetta maestosa la bandiera finlandese. Come gli Ensiferum che, in un album 100% Viking Metal, decidono di piazzare Bamboleo come ghost track alla fine del disco. E dopo 50 minuti a chitarre spianate, fa impressione immaginare quattro energumeni con barbe e borchie suonare la rumba.
1. Rasputin (Boney M) – Turisas
Questa, per chi scrive, è la miglior cover di tutti i tempi, infinitamente superiore all’oginale. Il brano Eurodance tedesco non perde un colpo, e viene anzi impreziosito da sviolinate, cori e doppio pedale selvaggio da parte dei finlandesi Turisas. Da vedere assolutamente dal vivo.