Molti ricorderanno i KuTso come quel gruppo il cui nome mise in imbarazzo (per finta) Carlo Conti a Sanremo 2015.
I KuTso sono una band con oltre dieci anni di attività musicale alle spalle, ma gran parte del pubblico li scopre nel 2015 con la partecipazione a Sanremo. La leggerezza e l’allegria del singolo proposto, intitolato Elisa, lasciano piacevolmente sorpreso il pubblico dell’Ariston e di tutta Italia.
Musica Per Persone Sensibili, l’album del 2015 legato all’esperienza sanremese, è un ottimo disco pop-rock, dove domina la riconoscibile e potente voce del frontman Matteo Gabbianelli, accompagnata da coinvolgenti sonorità rock. Il secondo disco dei KuTso segue dunque la strada tracciata dall’ottimo debutto del 2013 Decadendo (Su un materasso sporco).
Che Effetto Fa cambia leggermente rotta e si sposta verso un pop moderno, fatto di synth, effetti e melodie accattivanti. Parte del cambiamento è dovuta alla rivoluzione nella line-up della band che rispetto ai dischi precedenti ha cambiato tre componenti su quattro. Nel nuovo lavoro dei KuTso,Gabbianelli è affiancato dal chitarrista Brian Riente, dal bassista Luca Lepore e dal batterista Bernardino Ponzani.
Il risultato è un disco pop, meno originale dei precedenti, ma comunque piacevole all’ascolto.
In apertura troviamo il singolo che dà il nome all’album, Che effetto fa. Una canzone divertente che racconta con ironia il contrasto tra la gioventù da ribelli e la maturità borghese, con una vita ordinaria, un matrimonio noioso e la fine irreversibile della rivoluzione.
Manzoni alieni è una simpatica e fantasiosa rivisitazione dei Promessi Sposi. Gabbianelli canta, su una base ricca di effetti, la storia di un ragazzino che, stanco dei versi del romanzo di Manzoni, fantastica su storie di extraterrestri nell’universo.
Segue una canzone sugli intellettuali e i circoli esclusivi, intitolata Le rose morte, che sembra giocare consapevolmente sulla sottile linea che separa la critica sociale al saccente e altezzoso pseudo-intellettuale dalla parodia di chi nella società attuale condanna i colti e chiede la vendetta del popolo.
“Distruggerò i circoli esclusivi
e sputerò nei vostri aperitivi
io aprirò al popolo tutte le porte
e riderò quando le vostre rose saranno morte”
Si passa poi alla ballata malinconica Strade Interrotte, che racconta la fine di una relazione e l’incertezza assoluta che ne consegue.
Poi si ritorna alla critica della società contemporanea con Disoccupato, una travolgente canzone dal ritmo retrò, che ironicamente racconta la disillusione di un giovane laureato senza lavoro.
Qual è il segreto del successo? Ce lo svelano i KuTso nel brano successivo Il segreto di Giulio. Il divertente dialogo tra Matteo e Giulio arriva ad un sorprendente conclusione.
“Devo ammettere che
ai concerti della mia band
ci sono sempre 4 gatti e zero gatte
invece a quelli di Fedez è pieno di ragazze che
attirano altrettanti maschi e così lui fa sold out”
Uno+Una è un brano spensierato d’amore, “o qualcosa di simile”, volutamente fin troppo sdolcinato. La base soft anni Ottanta sembra il perfetto sottofondo per questa dichiarazione romantica.
Niente cuoricini prosegue il tema sentimentale, ma stavolta in ottica social. Il protagonista non condivide col mondo le sue relazioni e le donne lo lasciano. Una visione estremizzata di un mondo dove il digitale a volte sembra influenzare i rapporti tra le persone più del reale.
Il seguente pezzo Nessuno ti minaccia è una riflessione sulle proprie scelte e sull’accettazione di sé, indipendentemente dal giudizio degli altri. Il buon uso leggero del sintetizzatore e un ritornello orecchiabile in rima trasmettono speranza ed energia positiva.
“E tra bianco e nero hai scelto verde in modo sincero
Non sai dove vada, ma questa è la tua strada”
Giovani speranze chiude l’album con un racconto comico, ma molto lucido, dello stress quotidiano. Gli errori dei giovani, il paragone coi vecchi, il traffico, gli stop, le biciclette, i professori e con un mix reale e divertente i KuTso riescono a convincere e intrattenere l’ascoltatore.