Quentin Tarantino si è sempre rivelato un personaggio piuttosto eclettico, e non solo dietro la macchina da presa.
La vicenda che andiamo di seguito a raccontarvi si sarebbe tranquillamente potuta verificare in uno dei suoi film, sempre caratterizzati da personaggi piuttosto ribelli e turbolenti. Tutto è legato a Natural Born Killers, un film del 1994 diretto da Oliver Stone, con protagonisti Juliette Lewis e Woody Harrelson.
La sceneggiatura originaria del film venne scritta da Quentin Tarantino, e acquistata per 400.000 $.
Gli addetti ai lavori modificarono radicalmente la storia, snaturando il lavoro svolto da Tarantino, che decise di prenderne le distanze pubblicamente facendo togliere il suo nome dai titoli.
La goccia che fece traboccare il vaso fu un libro scritto da Jane Hamsher, all’epoca partner del produttore esecutivo del film Don Murphy.
Killer Instinct è un libro piuttosto provocatorio che racconta il confusionario e travagliato processo di realizzazione della pellicola. Dipinge Quentin Tarantino come il “George Gobel di Hollywood, famoso solo per essere famoso“, reputandolo dannoso per la realizzazione del progetto. Il regista originario del Tennessee non digerì mai queste dichiarazioni.
22 ottobre 1997, Los Angeles (California)
Quentin Tarantino ed Harvey Weinstein vanno a cena da Ago, un celebre ristorante italiano in Melrose Place.
La violenza divampa quando Tarantino scorse tra i tavoli il produttore Don Murphy. Il regista – dopo aver chiesto: “Hai qualcosa da dirmi?” – scagliò con rabbia il produttore contro una parete del locale tempestandolo di pugni. L’aggressione provocò caos e sconcerto tra la folla chic di Ago, tanto che i proprietari decisero di chiamare la polizia.
Il finale della vicenda è degno dei migliori film polizieschi, con un furibondo Quentin Tarantino bloccato dagli agenti, e portato via in una volante della polizia.