Il compositore Tyshawn Sorey realizza un’epica trilogia di composizioni che rompono le barriere della sperimentazione.
Tyshawn Sorey è un batterista e compositore statunitense, originario di Newark, in New Jersey. Studente pluri-laureato in musica, è attivo dal 2007 e ha collaborato con artisti nell’ambito jazz del calibro di John Zorn, Steve Coleman e Vijay Iyer. Il suo ultimo album, Pillars, è uscito quest’anno, ed è una cosa indicibile. Non esageriamo.
Trattasi di tre “canzoni”, che definire canzoni è un po’ riduttivo, visto che durano più di settanta minuti l’una.Settanta, sì. Di fatto Pillars è costituito da tre lunghissime composizioni a sé stanti, numerate da una a tre. E c’è davvero da perderci la testa.
Le sperimentazioni di Tyshawn Sorey vanno dal free jazz all’avant-garde, alternando improvvisazione, rumorismo, musique concrète (o almeno così sembra), e mille altri elementi confusi. Un flusso di coscienza musicale, si può tranquillamente definire questo album, che non cede al compromesso di nessuna forma definita. Un disco che cambia sempre, che esplora e reinventa tutti i colori e tutto lo spettro sonoro della musica sperimentale fatta fino ad oggi.
Pillars è il lavoro che aggiorna l’avant-garde al 2018, riprendendo sì dalla tradizione (se di tradizione si può parlare, dato il genere), ma liberandosi completamente di ogni limite e ogni moderazione rimasti. Un album, questo di Tyshawn Sorey, che si rifiuta di stare fermo, schizofrenico, che a volte urla e a volte sta in silenzio. Letteralmente. In diverse sezioni, anche lunghe, ogni musica tace per lasciare il posto solo ai suoni d’ambiente, come nell’avanguardia di John Cage, oppure all’assenza assoluta di audio.
Volete la musica colta, impegnativa, radicale, sperimentale, anti-conformista? Qui l’avete. E il fatto che nel 2018 un album del genere possa essere ascoltato tranquillamente online, senza doverselo andare a cercare in qualche negozietto oscuro che vende nastri pirata degli anni ’80, è la prova che questo decennio può regalare ogni genere di musica, comprese cose gigantesche come Pillars. Poi, naturalmente, sta a voi ascoltarla.