Il cantante e chitarrista cambia pelle, andandosi a rifugiare nel pop.
EDY, all’anagrafe Alessio Grasso, è stato per vent’anni il chitarrista, cantante e compositore dei Jasminshock e poi degli UltraVixen, colonne dell’avant-punk italiano; chitarre aride, batteria pesante, basso martellante, cinismo a vagonate. E, all’improvviso, ha deciso di accantonare le distorsioni taglienti e ha imbracciato la chitarra acustica.
Il cantautore ha rilasciato oggi il singolo Fai Quello Che Vuoi, che anticipa l’album Variazioni in uscita il 17 novembre.
Niente nichilismo né sfuriate chitarristiche: una miscela modernissima di synth, chitarre acustiche ed elettriche sulle quali si muove una voce delicata, avvolgente, quasi stanca.
Il brano di EDY si rifugia nel pop più italiano di sempre non per scappare da un passato diventato troppo ingombrante, ma per la necessità che da sempre spinge un essere umano a scrivere canzoni: comunicare. Comunicare qualcosa che non può passare attraverso amplificatori valvolari a volume altissimo e urla, ma ha bisogno di un pianoforte dolce e tappeti di violini.
La dimostrazione che cambiare in maniera intelligente è possibile.
Se EDY avesse solo voluto cavalcare l’onda dell’indie pop, non avrebbe inserito nel suo primo singolo le note aggressive di sintetizzatore all’inizio, i cori anni ’70 e la voce da perfetto cantautore italiano del periodo pre-indie (prima che Calcutta e soci invadessero le radio con versi sgraziati vagamente punk). Invece si avverte nel brano il bisogno sincero di parlare una lingua che non sia più volgare e sfacciata, ma che consenta di esplorare sé stessi fino in fondo per poi riversare il tutto su di un foglio. Il pop di EDY non è nulla di nuovo per noi, ma lo è per lui stesso, che ha imparato a lottare contro le melodie più raffinate. E questa prima battaglia l’ha vinta.