Ritorna l’appuntamento con questa rubrica che tratta il cinema del passato, più precisamente la grande eredità cinematografica che ci lasciato Alfred Hitchcock. Oggi vi proponiamo l’analisi del film Stranger on a Train, nel titolo originale. La storia del titolo italiano è curiosa: il film infatti inizialmente era noto con il titolo L’altro Uomo, successivamente è stato riedito con il titoloDelitto per Delitto (L’altro uomo), forse una scelta che confonderà un poco gli spettatori. Il film è del 1951 ed è tratto, come per molti dei film di Alfred, da un romanzo di Patricia Highsmith, il regista era infatti sempre a caccia di nuove storie avvincenti. Vi lasciamo quindi a Scoprendo Hitchcock – il doppio in Delitto per delitto.
Scoprendo Hitchcock – il doppio in Delitto per Delitto
Guy è un famoso e talentuoso tennista che si è appena separato dalla moglie Miriam e ha iniziato a frequentare la giovane Ann, con la quale spera di risposarsi. Mentre è su un treno per tornare a casa conosce uno strano individuo: il ricco Bruno di Arlington, Virginia. Dopo aver a lungo chiacchierato con Bruno, il dialogo verte verso un argomento delicato: Bruno propone a Guy uno scambio di delitti. Lui ucciderà la sua ex moglie, permettendogli così di vivere la sua nuova storia, e Guy dovrà uccidere il padre di Bruno, molto odiato dallo stesso. Poco dopo essere sceso dal treno Guy fa una telefonata a Miriam, dove scopre amareggiato che la donna non ha intenzione di concedergli il divorzio e quindi di lasciarlo finalmente libero. Dopo aver saputo della telefonata, Bruno decide di agire: ucciderà Miriam. Segue la donna mentre è in un Luna Park con alcuni amici, approfitta di un momento in cui nessuno sta guardando e la strangola in un boschetto lì vicino. Durante il delitto recupera l’accendino di Guy con le sue iniziali, che il ragazzo aveva dimenticato in treno. Come prova del gesto Bruno consegna gli occhiali rotti di Miriam a Guy, che rimane scioccato.
Scoprendo Hitchcock – il doppio in Delitto per Delitto
Questa è una qualunque stazione ferroviaria di una città qualunque in un giorno qualunque. Arriva un taxi, ne discende un uomo che paga e si dirige verso i treni. Quasi contemporaneamente quest’altro uomo fa la stessa cosa, niente di originale direte voi. Eppure quali impulsi misteriosi guidano i passi di questi due sconosciuti?
Questo l’incipit del film che ci racconta la voce narrante, mentre lo spettatore vede solo i piedi dei protagonisti. Fin dall’inizio di Delitto per Delitto si stabilisce un parallelo tra Bruno e Guy: il montaggio alternato mostra che mostra ora l’uno ora l’altro, sia nella sequenza iniziale dove lo spettatore segue i piedi di due sconosciuti, che in quella finale dove si intervallano la partita di tennis di Guy e la frettolosa corsa di Bruno. Delitto per Delitto è pregno di scene spettacolari, per esempio l’omicidio di Miriam, che ammiriamo attraverso il riflesso degli occhiali con una trovata geniale, oppure la mirabolante scena finale della giostra. E ancora una straordinaria elaborazione del tempo, a volte dilatato altre concentrato dalla suspence, e dello spazio, con scenografie inquietanti ed imponenti. Truffaut noterà in seguito, nel libro intervista con Hichcock Il cinema secondo Hitchcock, che anche le debolezze della sceneggiatura e gli elementi ingiustificati ‘si trasformano nello schermo in altrettanti punti forti, unicamente per la capacità di Hitchcock di imporre una logica dello spettacolo del tutto personale.’
Scoprendo Hitchcock – il doppio in Delitto per Delitto
In Delitto per Delitto la duplicità è il tema dominante, infatti il rapporto tra i due protagonisti è rafforzato dal desiderio che accomuna entrambi: sbarazzarsi di qualcuno che ostacola la propria vita. Bruno, che sprigiona il fascino del malvagio, è il doppio di Guy, il suo Mr Hyde, la parte in cui risiede odio e distruttività . Hitchcock mette a fuoco la duplicità dell’animo umano, pregna di desideri ma anche di sensi di colpa. Un’ulteriore cura all’interno del film emerge dall’uso di alcuni oggetti all’interno della storia (questa tecnica che assegna significati emozionali e determinanti per la sceneggiatura ad oggetti apparentemente comuni è molto presente nel cinema di Hitchcock), in questo caso parliamo dell’accendino con le iniziali di Guy e gli occhiali di Miriam. L’accendino dimenticato sul treno diventerà fondamentale nella sequenza finale del film. Lo spettatore lo vede sin dall’inizio e, grazie al lavoro del regista, continua a tenerlo a mente. E ancora gli occhiali, dai quali inizialmente vediamo l’omicidio di Miriam, divenuti poi prova di scambio del delitto e che provocheranno una reazione psicotica a Bruno. Quest’ultima quando, nella sorella di Guy, Bruno noterà nei suoi occhiali una somiglianza con quelli della vittima che gli susciteranno un trasfert capace di far rivivere l’evento traumatico (l’omicidio di Miriam) fino ad arrivare a perdere i sensi.
Scoprendo Hitchcock – il doppio in Delitto per Delitto
Nonostante Delitto per Delitto sia del 1951 la sua bellezza non è sbiadita minimamente, Hitchcock conferma il suo talento indiscutibile anche in questo film. Noi della Scimmia non possiamo fare altro che consigliarvi caldamente la visione, specificando che ogni film di Alfred Hitchcock merita di essere visto almeno una volta nella vita.