Johnny English Colpisce Ancora, mai titolo fu più azzeccato. Perché a distanza di otto anni, torna l’alter ego di Rowan Atkinson, meglio conosciuto come Mr. Bean. Un personaggio che ha sempre puntato su brevi sketch muti e che ha accompagnato una generazione intera. Tanto da essere diventato un’icona dell’umorismo britannico e azzarderei quasi dell’Inghilterra tutta. Al pari di James Bond. Ed è proprio qui che si inserisce Johnny English, un personaggio british che altro non è che la parodia dell’altra icona britannica, 007. Giunti al terzo capitolo della saga, Johnny English Colpisce Ancora. In tutto e per tutto.
Da agente segreto dell’MI7, English è diventato un eccentrico professore di una scuola media esclusiva inglese. La sua routine lavorativa è molto particolare ed incentrata sull’insegnamento di tecniche di spionaggio old school. Capita però che un hacker entri nel sistema dell’MI7 e crei una sorta di Wikileaks, svelando i nomi di tutti gli agenti segreti. Tutti tranne uno: Johnny English. Il film lascia ben intendere che il buon English è “salvo” proprio perché è rimasto indietro nel tempo, scansando tutto ciò che di digitale esiste sulla terra. Un primo spunto di riflessione è proprio questo, la tensione tra analogico e digitale, dove il secondo è uno strumento che se da un lato facilita la vita, dall’altro rende tutti facilmente tracciabili nonché schiavi del sistema 2.0.
Il richiamo nei servizi segreti di Sua Maestà renderà Johnny felicissimo a differenza di chi invece lo dovrà aiutare, memore dei non pochi problemi che causò all’intelligence inglese nei precedenti due capitoli. Non solo per ciò che concerne la sua riluttanza verso il digitale ma anche per le sue trovate poco brillanti rispetto al collega Bond. Le gag si susseguono e richiamano inevitabilmente le famose scenette di Mr. Bean, come le sue movenze sulla pista di ballo o i continui equivoci di una persona che ha difficoltà a stare al mondo. L’alienazione di Johnny English rispecchia moltissimo quella che caratterizzava Mr. Bean e la sua difficoltà nello stare al passo con i tempi. Soprattutto di fronte alle donne, in particolare all’ambigua Ophelia, la Jaqui di L’Uomo Che Uccise Don Chisciotte.
La peculiarità di Johnny English Colpisce Ancora però è anche la forte critica sociale che muove al villain della situazione, l’hacker affamato di dati sensibili che tanto ricorda un magnate americano gestore di un famosissimo social network. Causa spoiler, ci fermiamo qui. Proprio questa riflessione, sorretta dal saldissimo e divertente impianto parodistico, rende Johnny English Colpisce Ancora un buonissimo prodotto capace di far ridere di gusto ma anche di far riflettere lo spettatore sullo squilibrio della società odierna. Perchè in fondo, la comicità britannica è sempre stata capace di coniugare la risata con la riflessione. Pur non essendo all’altezza dei Monthy Python, Atkinson sa cosa comunicare ma soprattutto come. Il suo corpo, le sue movenze non sono cambiate di una virgola rispetto al Mr. Bean che fu. E questo è un bene.